Influencer marketing: campagne e strategie di promozione

Influencer marketing: campagne e strategie di promozione

 

La notizia del superamento del numero di follower di Khabi Lame nei riguardi di Chiara Ferragni ha fatto il giro del mondo. Tuttora nel valutare un influencer si tiene conto soprattutto delle vanity metrics (like, followers, commenti, reach) e non degli elementi di tipo qualitativo.

Dal listino prezzi recentemente pubblicato da DeRev emerge che Instagram e TikTok sono i due social più redditizi per gli influencer. Un post/video vale dai 50€ ai 250€ per i Nano Influencer, mentre le Celebrity, con più di 5 milioni, di seguaci possono arrivare a chiedere fino a 60mila euro. La fee varia a seconda della complessità del contenuto richiesto, dell’autorevolezza del profilo e del pubblico di nicchia a cui si rivolge.

Prima di individuare i profili giusti da coinvolgere è necessario aver ben chiaro i prodotti/servizi da promuovere attraverso gli influencer, il target a cui si rivolgono, il budget da stanziare, i canali da utilizzare, la tipologia di contenuti che dovranno essere realizzati. Da ultimo, ma non per importanza, gli obiettivi raggiungibili da fissare all’inizio della campagna per monitorarne l’andamento.

Analisi preventiva dei profili


Generalmente la ricerca dei singoli profili più adatti al tipo di prodotto/servizio offerto avviene manualmente online o direttamente su Instagram con l’obiettivo di valutare innanzitutto l’attinenza con il proprio settore.

Come sceglierli con cognizione di causa per promuovere i prodotti/servizi di un’azienda? Come riconoscere chi utilizza metodi fraudolenti per gonfiare il numero dei propri follower? Per rispondere a questi quesiti, ci vengono in aiuto anche specifici tool online che facilitano l’analisi come MightyScout, Carro, Klear, Not Just Analytics e HypeAuditor.

Innanzitutto occorre procedere con il rilevamento di eventuali azioni sospette prima di poter instaurare delle collaborazioni lavorative. Per “sospette” si intende la compravendita di follower e like o l’utilizzo di automatismi (bot) che simulano delle azioni umane su Instagram.

È necessario quindi prestare attenzione alla:

  • crescita giornaliera di “follower” e “following” dei profili, perché quando si rilevano repentini cambiamenti nel numero di persone seguite (following) è probabile che il profilo si avvalga dell’utilizzo di bot per eseguire l’attività di follow/unfollow.
  • autenticità dei commenti presenti sotto i post, perché esistono gruppi di reciproco scambio like e commenti con migliaia di membri (comment pods, DM groups) a cui qualsiasi utente può iscriversi. Essi nascono proprio per far crescere artificialmente l’engagement rate.

Scegliere un influencer che si avvale di like e commenti falsi, provenienti dai pod, per far crescere e coinvolgere la propria audience non porterebbe alcun beneficio alla propria attività.

Qualora volessi ricevere consigli, informazioni, supporto o quant’altro in merito alle campagne di influencer marketing e altre strategie di promozione, non esitare a scriverci un’email a info@comoco.it,  a telefonarci allo 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Come iniziare una collaborazione

Nella prima email che si invia all’influencer (situata all’interno della sua biografia) si presenta il brand, i prodotti/servizi e si illustra ciò che si vuole sponsorizzare attraverso il suo profilo.

Per avere una panoramica completa del profilo, con il quale iniziare la collaborazione, non ci si deve dimenticare di chiedere uno screenshot degli insight del suo profilo, in particolare la provenienza, l’età e il sesso dei suoi follower oltre al media kit ovvero la presentazione della tipologia di contenuti che di solito pubblica all’interno del suo blog insieme a una descrizione dei canali che utilizza, al tipo di comunicazione che adotta e alle sue precedenti collaborazioni.

Ecco le 5 tipologie di collaborazioni tra brand e influencer:

  1. scambio merce (fornire il prodotto/servizio da sponsorizzare in cambio della pubblicazione di post e stories sul suo profilo Instagram)
  2. affiliate marketing (la sponsorizzazione viene tracciata attraverso la creazione di link o codici sconto. Viene riconosciuto un compenso solo sui risultati effettivi es: vendite, contatti, richieste di preventivo)
  3. a pagamento (il riconoscimento di un importo a fronte della pubblicazione di un certo numero di post o Stories sui loro profili Instagram)
  4. brand ambassador (godono dell’esclusiva per ogni nuovo prodotto o novità dell’azienda e possono sponsorizzarlo per primi sui loro canali es: @paulzizkaphoto per @canonusa)
  5. creazione di contenuti di qualità (foto e video da utilizzare all’interno del proprio piano editoriale, delle proprie inserzioni, del proprio sito e in vari supporti di comunicazione pubblicitaria es: @telesin_official).

Dalle dichiarazioni di Adam Mosseri, durante la Creator Week tenutasi il mese scorso, esistono molti algoritmi, almeno uno per ogni sezione della piattaforma (Stories e Feed, Sezione Esplora, Reels). Importante scegliere la tipologia dei contenuti da mostrare agli utenti: se il target interagisce di più con i video, l’algoritmo di Instagram promuoverà questi contenuti che ritiene “di valore” nella sezione Esplora dell’app.

Lontano dall’estetica di Instagram, ma più vicino al realismo di Snapchat, TikTok è un canale social dai contenuti giovanili e dalle challenge entusiasmanti. Con la seconda parte di questo articolo spiegheremo il funzionamento delle campagne di Influencer Marketing su questa piattaforma.

Se desideri ricevere una consulenza sui tuoi canali social e identificare le migliori azioni a supporto dei tuoi obiettivi di business, contattaci https://comoco.it/contattaci/

© ComoComunica srl - Tutti i testi e la grafica presenti nell'articolo sono soggetti alle norme vigenti sul diritto d'autore.

Chiamaci, scrivici, richiedi un appuntamento o un preventivo: siamo qui per te!