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Facebook Pixel: cos’è e come utilizzarlo correttamente

Facebook Pixel: cos’è e come utilizzarlo correttamente

Per progettare in maniera strategica una campagna Facebook, non si può non conoscere il Facebook Pixel, un codice JavaScript che Facebook mette a disposizione di ogni Ad Account.

A cosa serve

Si tratta di uno snippet di codice javascript da inserire nel proprio sito web, all’interno di ogni pagina che si vuole, e che consente di misurare l’andamento delle campagne pubblicitarie, nonché ottimizzarle e soprattutto definirne il pubblico.

Potrebbe capitare che terzi possano prendere il tuo pixel ID e lo installino altrove non facendoti raggiungere in retargeting persone realmente interessate al tuo business. Qualora fossi curioso di sapere come evitare che ciò succeda, non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/ per effettuare un periodico audit del Pixel.

Il Facebook Pixel permette di raccogliere molti dati dalle campagne, fondamentali a Facebook per trovare persone con caratteristiche comuni. Di seguito gli ottimi utili motivi per installarlo:

  • Tracciare il numero di conversioni come iscrizioni a newsletter, acquisti, il CPA ed il conversion rate
  • Essere d’aiuto nel reporting: i carrelli e-commerce possono trasferire i dati sugli importi degli acquisti a Facebook, permettendoci di calcolare facilmente il ROAS.
  • Analizzare il funnel di vendita: si può guardare non solo il numero di prodotti visualizzati in un e-commerce confrontandolo col numero di aggiunte al carrello ma anche il numero di flussi di checkout iniziati oltre al numero di acquisti. Quando il tasso di conversione è basso in uno dei passaggi, il Pixel mostra dove intervenire per migliorare il proprio funnel.
  • Costruire le custom audience dei visitatori del proprio sito web per fare retargeting, risparmiando budget ed evitando che un’inserzione venga mostrata nuovamente alle persone sbagliate.
  • Creare rapidamente Lookalike Audience: basandosi sul Facebook Pixel si aggiorneranno dinamicamente nel tempo per essere rilevanti nelle campagne rivolte ad un pubblico freddo.
  • Realizzare inserzioni dinamiche che permettono di fare retargeting su visitatori recenti del proprio sito web mostrando loro esattamente i prodotti che hanno visto sul sito.

Come si installa

Una volta creato da “Gestione Inserzioni” nella sezione “Pixel” si può configurare autonomamente o installarlo sul proprio sito col nostro aiuto. Funziona grazie agli “eventi” ovvero azioni specifiche, come aggiungere un prodotto al carrello, eseguite da un visitatore nel sito web.

Il Pixel di Facebook le registra in modo che si possa sapere quando un utente le compie, per esempio, dopo aver visto un’inserzione su Facebook. Cosa aspetti? Il Pixel non raccoglie i dati delle campagne Facebook retroattivamente quindi attivalo subito!

Quali sono gli errori da evitare quando si utilizza il Facebook Pixel? Qualora volessi ricevere informazioni e supporto in merito, non esitare a scriverci un’email a info@comoco.it o a telefonarci allo 031 4490536

Il Pixel è uno solo, anche se ha 17 sottocategorie chiamate “Eventi standard” per permettere di tracciare diverse azioni su più pagine, come gli acquisti andati a buon fine (thank you page) o quando una persona trova una location con un apposito tool con l’intento di recarvisi.

Per verificare che il Facebook Pixel sia installato in modo corretto su un sito web utilizza il plugin per Chrome “Facebook Pixel Helper”.

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Influencer marketing e TikTok

Influencer marketing e TikTok

La definizione dell’accordo più adatto tra l’azienda e l’influencer prescelta è un aspetto molto importante. Una volta trovato, si prosegue con la sottoscrizione di un contratto tra le parti che tuteli entrambe. L’influencer è obbligato a specificare i contenuti sponsorizzati dall’azienda e s’impegna a pubblicarli sul suo profilo attraverso l’utilizzo degli hashtag #ad o #adv (advertised post) oppure l’indicazione di contenuti brandizzati o “branded content” o infine di un’etichetta, collocata sopra il visual del contenuto creato, che specifichi “partnership pubblicizzata con @nomeazienda“.

Il beneficio di questa funzione consiste nell’aver accesso agli insights dei post che l’azienda sponsorizza attraverso l’influencer. In questo modo risulta più facile valutare l’efficacia della collaborazione, proprio come se fosse un contenuto creato dal profilo dell’azienda.

Ben diverse sono le esperienze di influencer marketing su TikTok i cui tiktoker o muser possono invitare i propri follower ad accettare la sfida/challenge ed emularli. Per individuare i profili più adatti al tuo brand si può effettuare una ricerca sull’app tra creator e hashtag o analizzare cosa propone l’algoritmo nei “Per Te” sulla base degli interessi e delle interazioni.

Come funziona l’algoritmo TikTok

L’esperienza di fruizione dei contenuti su TikTok si basa sulle due sezioni dell’app:

  • Following: mostra i contenuti degli account che già segui;
  • For You: i contenuti che appaiono in questo feed si affinano man mano che si utilizza la piattaforma. L’algoritmo studia cosa viene più apprezzato e mette in evidenza i contenuti che si potrebbero  commentare, salvare o condividere di più. È come la sezione Esplora di Instagram!

Qualora avessi domande su TikTok Ads o volessi supporto e maggiori informazioni su di esso oppure fossi curioso di sapere quali campagne advertising TikTok potrebbero risultare maggiormente efficaci per la tua attività non esitare a telefonarci allo 031 4490536

I fattori che influenzano l’algoritmo di TikTok sono:

  • Hashtag che facciano scoprire i contenuti e far comprendere all’algoritmo il valore del profilo 

Nel tab Discover dell’app si trovano quelli più popolari (evidenziati dal simbolo del fuoco).

  • Didascalie brevi e velocemente fruibili (domande, battute, copy misteriosi, teaser)

Per migliorare l’engagement, inizia una conversazione nei commenti così saranno visibili in alto.

  • Musiche e suoni di tendenza
    All’interno del Video Editor (sezione Sounds), nei preferiti, nel tab Analytics degli account Pro (suoni più ascoltati dai Follower), si possono identificare quelle che stanno ottenendo più traction grazie all’algoritmo.
  • Attività del pubblico
    Attivando un account TikTok Pro è possibile comprendere quando il pubblico è più attivo e quali sono i giorni e gli orari in cui è meglio pubblicare.
  • Editing Video
    Sfruttare il seamless loop perché l’algoritmo sembra premiare quei video in cui non è evidente lo stacco e la clip ricomincia daccapo, invogliano le visualizzazioni ripetute.
  • Location
    Gli utenti iniziano ad interagire con i contenuti pubblicati nei loro dintorni.
  • Slow Burn
    È il fenomeno che descrive quei contenuti che ricevono scarso engagement e bassa reach dopo essere stati pubblicati, ma in poco tempo diventano virali.

Il mio target è su TikTok? Chi dovrebbe investire su questa piattaforma?

Prima di pianificare una campagna di influencer marketing occorre studiare bene mercato, target e soprattutto avere ben chiara l’idea da comunicare e scegliere la giusta modalità.

È vero che il 41% degli utenti su TikTok ha un’età compresa tra i 16 e i 24 anni, però nell’ottica di medio-lungo termine soprattutto, se i nostri obiettivi sono generare engagement e awareness, TikTok è sicuramente un’ottima scelta. Le attivazioni preferite dai grandi brand per il lancio di prodotti sono il racconto live storytelling a pagamento o in cambio merce.

Lavorando bene con la community e coi follow l’app segnala periodicamente profili interessanti in linea con il brand, ma la piattaforma ufficiale di collaborazione tra brand e creator per le campagne di marketing su TikTok è il TikTok Creator Marketplace (TCM).

L’algoritmo è in costante aggiornamento in base ai trend di mercato, ai comportamenti degli utenti e alle funzionalità in app: ti abbiamo presentato ben 7 elementi da tenere d’occhio nelle tue campagne. Vuoi ricevere supporto o una consulenza dedicata su quanto sopra esposto? Contattaci https://comoco.it/contattaci/

 

Lead generation: i preparativi per attrarre i tuoi futuri clienti

Lead generation: i preparativi per attrarre i tuoi futuri clienti

Conosci gli 8 elementi indispensabili per un’efficace landing page? Corri a leggerli: ne avevamo parlato in un precedente articolo. Per far sì che la landing page sia facilmente fruibile dagli utenti, occorre innanzitutto ottimizzarla per i dispositivi mobili. Sarà necessario poi avviare una campagna di lead generation, senza trascurare la possibilità di fare campagne sponsorizzate aventi l’obiettivo di acquisire nuovi contatti direttamente sulle piattaforme social come Facebook e LinkedIn.

La percezione del prodotto in base al “calore” del pubblico

Ricevi talvolta richieste di contatto su LinkedIn da persone che non conosci e poi quando accetti ti arriva subito dopo un messaggio privato con cui esse cercano di venderti un prodotto o servizio? Si tratta della vendita cosiddetta  “a freddo”, ossia senza alcun step intermedio, tra il momento del contatto e quello della proposta vera e propria. Come mostra Seth Godin, in “This is Marketing”, questo approccio non funziona, occorre infatti arrivare dritti al cuore di ogni singola persona.

Il primo passo per riuscirci è invece la profilazione degli utenti, necessaria per capire come comunicare, ossia nella maniera più appropriata, il tuo prodotto e agire successivamente in modo da portarli ad essere “caldi”. 

Qualora volessi ricevere consigli, informazioni, supporto o quant’altro in merito alle campagne di Lead Generation, non esitare a scriverci un’email a info@comoco.it, a telefonarci allo 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

La calamita per le campagne di Lead generation

Conquistare il pubblico non è per niente semplice, soprattutto quando devi confrontarti con migliaia di competitor. Dai perciò un “assaggio” o una prova/demo del tuo prodotto/servizio creando un contenuto o un incentivo che sia funzionale al pubblico e allo stesso tempo dimostri il reale valore aggiunto promesso.

Il tuo obiettivo è quello di avere nuovi iscritti alla tua newsletter? Offri magari un ebook in cambio della preziosa iscrizione. Vorresti più partecipanti all’evento online che stai organizzando? Il lead magnet potrebbe essere un codice sconto, dedicato ai primi 10 iscritti entro una determinata data, per l’acquisto del biglietto, facendo leva sui principi di scarcity e urgency.

Naturalmente tutto dipende dalla fase del funnel in cui si trova il potenziale cliente: è infatti controproducente proporre un acquisto a chi ti ha appena conosciuto. Quando il contatto, entrato nel funnel, non è ancora pronto per acquistare, allora deve essere “nutrito” con una serie di contenuti personalizzati e rilevanti, che hanno lo scopo di costruire e infondere fiducia e siano capaci di rispondere alle sue obiezioni (lead nurturing).

HubSpot, Salesforce, Zoho CRM, CRM in Cloud: scegli uno di questi software per la gestione della lista contatti in modo da assegnare un punteggio a ogni azione compiuta dall’utente (es: un punto per l’apertura dell’email, due per il click sul link e così via) all’interno della mailing list. All’utente che alla fine ottiene un certo punteggio, da te deciso e impostato, dovrà arrivargli, in automatico, un’email di vendita.

Parlaci del tuo progetto e delle tue esigenze: sceglieremo insieme a te la migliore strategia di lead nurturing  https://comoco.it/contattaci/

Landing Page efficace: 8 elementi per il successo della tua attività

Landing Page efficace: 8 elementi per il successo della tua attività

Uno degli errori più grandi è la valutazione del proprio sito web come il punto di arrivo di una strategia di promozione, invece esso rappresenta il punto centrale della strategia. Si tratta infatti di un canale necessario per comunicare con il pubblico individuato e per creare il proprio percorso di acquisizione clienti.

Perché far “atterrare” l’utente su una landing page?

La landing page è la cosiddetta “pagina di atterraggio” che ha l’obiettivo di fornire tutte le informazioni utili a convincere il visitatore a compiere una determinata azione (acquisto di un prodotto, download di un servizio, conferma di iscrizione a un evento e così via). Può essere sviluppata all’interno di un CMS (Content Management System) come WordPress, aggiungendo particolari funzionalità tramite dei plugin come Elementor, grazie al sistema drag & drop.

 

È fondamentale che sia ben visibile da qualsiasi tipologia di dispositivo. La creazione di un’efficace landing page richiede un’attenta e precisa pianificazione delle attività. Per maggiori delucidazioni o attività non esitare a contattarci  su https://comoco.it/contattaci/

 

Come progettarla per attirare in pochi secondi  l’attenzione di un utente?

Il framework CONVERTS ti permette di seguire uno schema per strutturare un’efficace landing page. Vediamo insieme gli otto elementi che rappresentano l’acronimo:

  1. C come Clear Call To Action (CTA)
  2. O come Offer
  3. N come Narrow Focus
  4. V come Very Important Attributes (VIA)
  5. E come Effective Headline
  6. R come Resolution-Savvy Layout
  7. T come Tidy Visuals
  8. S come Social Proof

 

Chiamata all’azione chiara: sfrutta sempre al meglio l’esiguo spazio a disposizione all’interno del pulsante, non limitandoti a riempirlo con un banale “Clicca qui”. Utilizza brevi, chiarissime e invitanti CTA come “Comincia subito” trasmettendo l’importanza di scaricare un video nell’immediato.

Offerta: utilizza un lead magnet che incentiva le persone a lasciare i propri dati o iscriversi alla newsletter per ottenere l’ambito codice sconto. Il visitatore impiega 8 secondi o anche meno per decidere se rimanere sulla pagina o abbandonarla: quindi rendi concisa l’offerta di valore! È fondamentale scegliere un tono di voce che trasmetta la tua personalità così il lettore si innamorerà e si ricorderà di te e della tua ttività.

Messa a fuoco: elimina tutto ciò che è superfluo come alcune animazioni e ingombranti blocchi di testo. Lascia solo l’essenziale “less is more”.

Attributi molto importanti: esplicita i benefici che i tuoi potenziali clienti possono ottenere entrando in contatto con la tua realtà e le esigenze che possono essere soddisfatte con il tuo prodotto o servizio.

Titolo efficace: accertati che il titolo sia messo in evidenza, più del logo o del nome della tua attività. Spiega sinteticamente quale valore generi ai tuoi clienti e perché dovrebbero scegliere il tuo prodotto o servizio rispetto a quello della stessa concorrenza (Value Proposition).

Layout ottimale: mantieni pulita la struttura della pagina per permettere al visitatore di concentrarsi sugli aspetti essenziali legati alla tua attività: logo, titolo, CTA principale e un supporto visivo, sotto forma di immagine evocativa, a lato o come sfondo, oppure un’illustrazione metaforica.

Grafica ordinata: non eccedere con gli elementi grafici (le foto stock fanno abbassare la credibilità), perché appesantirebbero il caricamento della landing page. La velocità conta così come l’esperienza.

Riprova sociale: inserisci recensioni dei clienti e certificazioni dei tuoi partner per infondere fiducia e affidabilità nella tua attività.

 

Noi di Comocomunica da anni sperimentiamo versioni diverse della landing page per capire quale di esse ottiene il miglior tasso di conversione. Abbiamo inoltre l’esperienza e le competenze specialistiche per raggiungere i tuoi obiettivi. Qualora tu abbia necessità d’indicazioni o di un supporto, puoi contattarci anche con un’email a info@comoco.it,  al tel. 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Continua a seguirci sul nostro blog https://comoco.it/il-blog-di-comocomunica/ per restare aggiornato sulle ultime novità nel mondo del digital marketing.

Email marketing: l’importanza della segmentazione del tuo pubblico

Email marketing: l’importanza della segmentazione del tuo pubblico

Partiamo da un’affermazione che sentiamo spesso: “l’email marketing è una perdita di tempo”.
Sarà vero? Sicuramente l’invio massivo di email, con qualunque prodotto e servizio a sconosciuti utenti della tua
newsletter, non ti permetterà di coltivare un rapporto con loro. Anzi si rischiano anche sanzioni quando la lista di
indirizzi email non è stata acquisita nel pieno rispetto del GDPR.
Sta a noi identificare come e quando inviare le nostre comunicazioni di posta catturando l’interesse del pubblico, in
modo che decida spontaneamente di acquistare un tuo prodotto o servizio. Per questo motivo è fondamentale
tracciare la mappa del tuo percorso di acquisizione clienti e segmentare la tua lista contatti.
Vediamo come agire per organizzare i contenuti della tua newsletter in base alle liste di utenti:

1. Non clienti (chi conosce l’azienda e ha interagito con le tue inserzioni, ma non ha compiuto specifiche azioni verso i tuoi contenuti)

Contenuti consigliati:
● racconta perché dovrebbe scegliere la tua azienda o il tuo prodotto piuttosto che la concorrenza
● trasmetti il valore dei tuoi prodotti grazie alla riprova sociale (testimonianze, case history di clienti soddisfatti,
risultati raggiunti che ti rendono autorevole ai suoi occhi e così via).
Non tutti i contatti presenti nel tuo database sono uguali. Attraverso un’opportuna segmentazione del database puoi
monitorare ad esempio ogni quanto i tuoi clienti acquistano nell’arco di un determinato periodo.
In ComoComunica non valutiamo la strategia di email marketing solo dalle interazioni degli iscritti sui contenuti inviati,
ma guardiamo anche le metriche di vanità come click-through-rate, open e conversion rate. Per qualsiasi curiosità
riguardo la tua attività di e-mail marketing, non esitare a contattarci attraverso il nostro form
https://comoco.it/contattaci/.

2. Interessati a un determinato prodotto o servizio (chi abbandona il carrello di un ecommerce o ha scaricato i tuoi materiali gratuiti, richiede informazioni o un preventivo lasciandoti i suoi dati)

Contenuti consigliati:
● fornisci ulteriori motivazioni affinché scelga il prodotto di suo interesse mostrando recensioni positive;
● nel caso di un ecommerce offri un piccolo sconto
Le interfacce dei numerosi tool di email marketing sono diverse, ma le funzionalità sono simili per quanto riguarda la
gestione delle liste. Pertanto alla base dell’utilizzo di questi strumenti è importante aggiornare le impostazioni relative
ai comportamenti del pubblico presente nella tua lista.
Scrivici un’email a info@comoco.it, chiamaci al 0314490536 o vieni a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini,
2/4 a Como per ricevere maggiori informazioni in merito.

3. Clienti (chi ti ha già dato la sua fiducia acquistando ad esempio sul tuo ecommerce)

Contenuti consigliati:
● coinvolgilo nel post vendita con un sondaggio o iniziative che riguardino una raccolta punti
● proponi prodotti che completano e integrano il suo acquisto (up/cross selling)
● coccolalo nel tempo ricordandogli che ha fatto bene a sceglierti come suo fornitore.

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Twitter: monetizzare i contenuti, gruppi per la community e altro

Twitter: monetizzare i contenuti, gruppi per la community e altro

Twitter nasce nel 2006 in California come servizio di notizie e microblogging. Nel 2018 è arrivato a 321 milioni di utenti attivi al mese, un fatturato di oltre 2,5 miliardi di dollari l’anno e un valore di mercato pari a 10 miliardi di dollari.

Nel 2020 abbiamo visto una crescita del numero di iscritti del 20% rispetto agli anni precedenti, ma una diminuzione del fatturato, penalizzato anche dagli attacchi hacker che ha visto colpiti account di personaggi molto noti.

Attualmente le persone che visitano la piattaforma sono circa 500 milioni al mese; non tutti però sono iscritti al social, Twitter permette infatti di visualizzare gli altri account senza dover possedere un proprio profilo.

Siamo a disposizione nel caso avessi domande o volessi ricevere chiarimenti in merito ad alcune funzioni https://comoco.it/contattaci/

Il social network cinguettante

L’audience di Twitter è adulta e il 63% degli utenti ha un’età compresa tra i 35 e i 65 anni. Vediamo anche una differenza di genere notevole, infatti il 66% degli utenti sono uomini e solo il 34% donne. La sua crescita è stata costante nel tempo in quanto a metà del 2000 era considerato il più grande rivale di Facebook (nato nel 2004). Se però Facebook è stato pensato per essere una piattaforma di intrattenimento, Twitter invece è stato progettato per essere una piattaforma di informazione e uno strumento per fare giornalismo partecipativo.

La sua grafica è semplice e con poche funzioni che lo rendono facile da usare. È un canale perfetto anche per le aziende che vogliono raccontarsi e aggiornare il loro pubblico in modo distinto e formale. Un messaggio può avere un testo di massimo 280 caratteri, quindi deve essere conciso in modo da comunicare senza perdere l’attenzione dell’utente. Secondo uno studio del 2014 ben il 44% delle persone sulla piattaforma, che hanno un profilo, non twittano, ma sono iscritte per restare aggiornate.

Nel caso volessi ricevere maggiori informazioni su come iniziare a usare Twitter per il tuo Business, puoi scrivere un’email a info@comoco.it, chiamarci al 031 4490536 o venire a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini, 2/4 a Como.

Ecco le ultime novità di Twitter:

Super Follow

Twitter ha presentato un progetto che vede la creazione di un nuovo modo per gli utenti di poter monetizzare il proprio profilo. Chi ha un seguito rilevante potrà creare dei contenuti premium a pagamento. I followers potranno visualizzarli pagando un’iscrizione mensile che permetterà loro di accedere ai contenuti extra, avere l’accesso ‘vip’ ai gruppi dedicati alla community e un badge da poter inserire nel proprio account per mostrare di essere parte di una fandom. Il costo dell’abbonamento è previsto essere di 4.99 dollari al mese.

Twitter Community

In futuro Twitter introdurrà i gruppi sulla propria piattaforma in modo che persone con gli stessi interessi, hobby e gusti potranno incontrarsi e avere conversazioni. Sarà un modo per stringere amicizie e trovare nuovi potenziali followers.

Birdwatch contro la disinformazione

Twitter ha deciso di combattere le fake news. Le notizie che sembreranno false saranno accompagnate da un ‘birdwatch’, cioè l’uccellino simbolo di Twitter che strizza un occhio. Twitter ha deciso anche di eliminare quei profili che contribuiscono alla disinformazione. Questa nuova feature verrà prima testata negli Stati Uniti.

Torna la spunta blu

Dal 2021 questa feature verrà sbloccata. Le categorie che potranno richiederla saranno 6: account governativi, aziende, marchi conosciuti, organizzazioni no profit rilevanti, VIP e personaggi attivi nel mondo dello sport, attivisti o persone influenti, che possono essere considerate ‘Twitter influencers’.

 

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L’evoluzione del webdesign dal 1993 a oggi

L’evoluzione del webdesign dal 1993 a oggi

Nel 1954 è stato fondato da parte dell’Unione Europea (per il solo scopo di studiare la composizione dell’universo) il CERN (“Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire”). E’ qui che uno scienziato britannico di nome Tim Berners-Lee inventò il World Wide Web (www) nel 1989.

E’ proprio al CERN che venne realizzato nel lontano 1993 il primo sito internet; per commemorare il 20° compleanno, nel 2013, è stato messo online il suo link originale, visitabile al link http://info.cern.ch

Questa schermata è ciò che si poteva visualizzare oltre 20 anni fa raggiungendo il link; si trattava semplicemente di testo, più che di sito web, dove veniva spiegato il world wide web e alcune sue caratteristiche.

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Se non fosse stato per persone come Tim, probabilmente oggi non stareste leggendo questo articolo e noi non saremmo nemmeno qui a scriverlo…

Qui di seguito i maggiori cambiamenti nell’evoluzione del webdesign dal 1993 a oggi. Buona lettura!

 

1993. Il primo sito internet viene pubblicato da Tim Berners-Lee.

1996. Macromedia introduce Flash

macromedia

Macromedia è stata una società americana che si occupava per lo più di grafica; nel 1996 ha introdotto Flash. Macromedia Flash, chiamato anche Shockwave era una piattaforma per la creazione di grafica vettoriale e animazioni per i siti web. L’introduzione di Flash è stato un punto di svolta nel settore del web design e un trampolino di lancio per un ulteriore sviluppo nella progettazione web. Durante la fine degli anni ’90 e il primo periodo del 2000 praticamente qualsiasi sito web includeva un’animazione creata con Flash.

 

1998. viene rilasciato PHP3.0

php

La versione base di PHP è stata creata in realtà nel 1994, sarebbe quindi meglio parlare di PHP 3 che è del tutto simile al PHP che vediamo tuttora nel 2016. Scritto con il linguaggio C, PHP sta per Personal Home Page Tools. PHP 3.0 era un potente strumento per la progettazione di siti e applicazioni web. La necessità di sviluppare siti web e-commerce è stato il motivo per cui PHP 3.0 venne creato. PHP 3.0 rimane ancora uno strumento popolare e utilizzato dalla maggior parte dei web designer. PHP 5.0 è stato rilasciato nel 2004 e l’ultima versione 5.6.21 è stata rilasciata il 28 aprile 2016.

 

2003. Arriva sulla scena di WordPress!

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WordPress è un CMS (Content Management System) che permette agli utenti di creare e gestire blog e siti internet. Questo strumento rivoluzionario è stato rilasciato nel 2003 e ha cambiato il web design per sempre. Questo strumento, infatti, ha permesso a utente di pubblicare, gestire e modificare i contenuti di un blog o pagina web con facilità e senza conoscenze tecniche di programmazione. WordPress ha dei modelli già pronti che un utente può scegliere e iniziare a creare la struttura di base di un sito web. È di gran lunga lo strumento più utilizzato per i siti web attualmente e viene anche usato dai web designer professionisti per la creazione di siti web.

 

2006. jQuery viene rilasciato

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jQuery è stato rilasciato nel 2006 con uno slogan “Write less, do more”. jQuery è una libreria JavaScript open source progettata per lo scripting HTML (ovvero per comporre pagine web). jQuery è oggi la più popolare libreria JavaScript conosciuta e il più utilizzato da tutti i web designer. La struttura base di un sito web può essere creata in pochi minuti con l’utilizzo di jQuery.

 

2008. Gli utenti che navigano su internet con dispositivi mobile sorpassano gli utenti di Internet desktop

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Per la prima volta in assoluto nella storia, gli utenti di internet mobile sono più numerosi degli utenti che navigano con computer. Oggi, nel 2016, 2 utenti su 3 utilizzano uno smartphone per accedere a Internet.

 

2010. Il termine web design responsive viene utilizzato per la prima volta

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Il concetto di web design responsive ha iniziato a prendere forma già nel 2004 ma dobbiamo aspettare il 2010 per far si che questo termine venne riportato e definito meglio in un articolo. Il web design responsive è stato indicato come una delle principali tendenze del web design dalla rivista .net nel 2012.

Il concetto di web design responsive è l’approccio verso la progettazione web con cui un sito internet può essere utilizzato in modo ottimale su tutti i tipi di dispositivi, dagli smartphone ai computer. Questo concetto defini poi il termine mobile friendly; con l’aggiornamento dell’algoritmo di Google il 21 aprile 2015, il fatto che un sito web sia mobile friendly o meno, è diventato un fattore importante ai fini del posizionamento di un sito web; in altre parole, se non si ha un sito web responsive, questo viene penalizzato nella classifica (ranking) dei risultati di ricerca su Google.

 

2014. L’arrivo di HTML5

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HTML5 è l’ultima versione di HTML (Hyper Text Markup Language). E ‘il codice di base con cui tutte le pagine web sono scritte e progettate. L’ultima versione HTML 4 è stata standardizzata nel 1997. La nuova versione 5.0 è un enorme salto in avanti in quanto, ha molte novità da offrire per i web designer e quindi il navigatore finale.

La progettazione e la creazione di animazioni, ad esempio, è molto più facile con HTML5. HTML5 è molto più veloce e molto più leggero di GIF animate che sono state create e utilizzate nel corso degli anni. In media, un video HTML5 è quasi il 10% inferiore rispetto alle dimensioni di una GIF animata e quindi richiede un tempo di download molto minore a vantaggio della navigazione dell’utente, soprattutto mobile dove la connessione ad internet può essere più lenta. HTML5 è uno strumento perfetto poi per realizzare sito web mobile friendly.

 

2016. Quali sviluppi futuri proporrà il mondo del WebDesign secondo voi? Fateci sapere la vostra!

Il responsive web design:  <br />un must have di successo

Il responsive web design:
un must have di successo

Avete intenzione di aprire un nuovo sito web? Il 2016 è sicuramente un buon anno per questo settore e grandi sono le aspettative per gli utenti mobile.

Un esempio concreto ce lo offre il Responsive Web Design, una tecnica particolare di web development che permette al sito internet di adattarsi alle dimensioni dello schermo del navigatore. Il sito potrà così essere fruibile da qualsiasi dispositivo sia smartphone, tablet o desktop.

Il Responsive Web Design ha avuto un forte incremento negli ultimi anni, di pari passo con l’evoluzione nella tecnologia mobile fin dall’uscita del primo smartphone nel 2007.

La percentuale di utenti che accedono ad internet attraverso dispositivi mobile è in continua crescita, per questo il design responsive non è un fattore da poter trascurare.

Dall’inghilterra, L’Office for National Statistics conferma che il 68% degli utenti, circa 7 persone su 10, accede a internet “on the go”, quindi tramite cellulare, tablet o smartwatch.

È evidente come i dispositivi mobile stiano influenzando il modo di rapportarci alle nuove tecnologie e, ovviamente, la nostra visione di Internet.

Quello che i siti web devono garantire al sempre più crescente mondo degli utenti mobile, è una visualizzazione ottimale, sia per quanto riguarda i formati che le risoluzioni o le immagini.

È importante che l’utente trovi nel vostro sito web un ambiente accogliente e coinvolgente. Al contrario, un’esperienza visiva non apprezzabile potrebbe danneggiare il vostro marchio e impedire che il potenziale cliente si trasformi in una conversione di successo (soprattutto se la vostra concorrenza adotta il Responsive Web Design).

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Il Responsive Web design si adatta ad ogni risoluzione di qualsiasi dispositivo, sia smartphone che tablet o desktop.

 

Google favorisce il Responsive Web Design (ottimizzazione SEO)

Dal febbraio 2015 Google ha annunciato di premiare in ricerca organica le pagine web mobile friendly e dal 21 aprile 2015 l’elenco sarà esteso a tutte le ricerche sul world wide web.

Il cambiamento di questo algoritmo aumenta il livello di posizionamento di ogni singola pagina e come questa verrà analizzata dai robots di ricerca e scansione.

L’esperienza  utente: la base del successo

La UX Experience è un fattore in costante miglioramento sia per dispositivi mobile che per desktop. Tutti gli elementi del sito web sono studiati per rappresentare in modo chiaro ed efficace pulsanti, icone, immagini e tutti quegli elementi interattivi volti a una confortevole navigazione.

Avete mai provato a navigare su un sito web non responsive in cui visualizzare i vari elementi risulta difficoltoso? Si, quelli in cui bisogna necessariamente fare doppio click per zoomare sul menu oppure sui testi – ecco quelli. Tali siti web aumentano la frequenza di rimbalzo, chiaro segnale con cui gli utenti mobile vengono scoraggiati dall’esperienza di navigazione.

Branding e visualizzazioni

Ne “Web Design Responsive” di Ethan Marcotte viene spiegato in modo esaustivo il tema e l’origine del “responsive design”, termine utilizzato per la prima volta nel 2010.

Sono ormai passati 6 anni e molte aziende hanno investito in questa nuova tecnologia per raggiungere nuovi mercati e nuovi clienti.

Oggigiorno un sito non responsive risulta essere poco fruibile e frustrante per l’utente mobile (molto probabilmente il 75% delle vostre visite avviene on the go).

Vuoi essere riconosciuto come una società indietro con i tempi e che non si prende cura del proprio pubblico oppure vuoi essere saldamente presente sul web ed investire in un futuro che è gia l’oggi e mettere al primo posto i tuoi clienti?

 

In conclusione, pensiamo che il web design non sia solo una tendenza, ma un must have per tutti i siti web, nonché un valido mezzo per raggiungere di quel pubblico finora sconosciuto o ignaro del vostro brand e servizi.
Per ulteriori informazioni su come i nuovi aggiornamenti di Google potrebbe influire, potete contattare il team ComoComunica (+39) 031 449 053-6.

Chiamaci, scrivici, richiedi un appuntamento o un preventivo: siamo qui per te!