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Community Management:  10 buoni motivi per rispondere alle recensioni

Community Management: 10 buoni motivi per rispondere alle recensioni

È arrivata una recensione sulla tua scheda Google My Business: cosa fare? Rispondere o non rispondere?

Le recensioni sono un tassello fondamentale del customer journey: esse costituiscono il motore che guida i consumatori nel processo decisionale. Grazie alle recensioni, essi ottengono i dati necessari per potersi fare un’idea riguardo una data attività; per capire, insomma, se quell’azienda, con i suoi prodotti o servizi, sia effettivamente in grado di soddisfare le loro necessità. Le recensioni sono una potente riprova sociale e hanno la stessa forza del passaparola tra gli amici: esse sono la garanzia di validità di un prodotto o di un servizio, perché rappresentano una testimonianza imparziale e indipendente dalla comunicazione brandizzata dell’azienda. Abbiamo, quindi, una risposta alla nostra domanda iniziale: sì, bisogna rispondere alle recensioni, sia a quelle negative che a quelle positive. Non rispondere costituisce un grave errore: qualsiasi sia il giudizio rilasciato, il cliente in questione, e tutti gli altri all’ascolto, devono sapere che l’azienda ha a cuore la loro soddisfazione. Soprattutto in caso di recensione negativa, l’azienda deve mostrare al cliente insoddisfatto di voler ascoltare le sue ragioni e di aver fatto il possibile per rimediare a quell’esperienza.

Qualora avessi bisogno di una consulenza riguardo la possibilità per la tua azienda di implementare una strategia di community management, non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/.

Fatte queste premesse, vediamo insieme nello specifico i 10 buoni motivi per cui è bene rispondere alle recensioni e per cui bisogna implementare, nella propria strategia di marketing, il community management della scheda Google. I dati che seguono, sono tratti da uno studio condotto da Capterra su 600 partecipanti italiani, indagine che ha confermato il ruolo cruciale svolto dalle recensioni nei processi decisionali d’acquisto. Ecco le curiosità più importanti!

 

  1. Il 90% dei consumatori legge recensioni online prima di acquistare un prodotto o un servizio.
  2. Il 63% degli italiani si fida più delle recensioni che delle opinioni di amici o esperti.
  3. Il 53% degli italiani legge almeno 5-10 valutazioni prima di farsi un’idea su un dato prodotto o servizio.
  4. Il 64% degli italiani si fida delle recensioni lasciate dagli altri clienti.
  5. Il 70% degli italiani preferirebbe comprare un prodotto con una valutazione inferiore, ma con più recensioni, piuttosto che uno con una valutazione migliore ma basata su meno recensioni.
  6. Il 74% dei consumatori scrive recensioni con lo scopo di aiutare altri clienti.
  7. Il 43% dei consumatori scrive recensioni per aiutare l’azienda a migliorare il proprio servizio.
  8. Il 54% degli italiani si affida a piattaforme fidate per essere sicuri che le recensioni siano autentiche.
  9. Per il 90% degli italiani, Google è la piattaforma più affidabile per consultare recensioni, seguono poi le piattaforme di valutazione di settore (33%) e quelle indipendenti come Trustpilot (29%).

Per ultimo, ma non meno importante, è bene ricordare che il 97% di chi legge recensioni legge anche la risposta del venditore e che il 45% afferma di essere più propenso a rivolgersi a un’attività che risponde alle recensioni negative (fonte: Brightlocal).

È, dunque, evidente come la crescente rilevanza delle recensioni spinga le aziende a munirsi di strumenti idonei a gestire e controllare questo continuo flusso informativo. Moderare le recensioni lasciate dai clienti sulla propria scheda Google è fondamentale per gestire al meglio la propria web reputation e, in particolare, per poter mitigare gli effetti negativi che le brutte valutazioni hanno sul proprio business.

Vuoi iniziare a gestire la tua web reputation o vuoi aprire un canale di comunicazione diretta con la tua clientela? Affidati a chi ha esperienza: ComoComunica gestisce le schede Google My Business di oltre 500 attività, per clienti del calibro di Tempocasa, CRAI e Risparmio Casa. Contattaci visitando il nostro sito web https://comoco.it/contattaci/ scrivendoci un’email a info@comoco.it, telefonando allo 031 4490536 oppure venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Social Commerce: la nuova frontiera per l’e-commerce

Social Commerce: la nuova frontiera per l’e-commerce

Due sono le tendenze accelerate dalla pandemia globale: la forte crescita dell’e-commerce e l’aumento esponenziale della presenza degli utenti sui social network. La tendenza all’acquisto online in Italia ha raggiunto una crescita dell’80% durante l’ultimo anno, mentre la media della permanenza sui social ha superato le due ore al giorno per utente. Conseguenza naturale di questi due aspetti è la nascita del Social Commerce, amatissimo dal pubblico online.

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Social Commerce: cos’è?

Il Social Commerce è una nuova e particolare forma di e-commerce. Per un’azienda, consiste nella possibilità di promuovere e vendere i propri prodotti sulle principali piattaforme social, sfruttandole per uno scopo diverso da quello per cui sono nate. I canali social delle aziende non sono più mere vetrine, ma si trasformano in veri e propri strumenti di conversione: gli utenti interessati ad acquistare, possono effettuare le transazioni direttamente sulla piattaforma in cui si trovano, senza essere rimandati allo shop online del sito web aziendale.

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Perché scegliere il Social Commerce?

Le abitudini dei consumatori sono cambiate profondamente negli ultimi anni: le persone vogliono esperienze d’acquisto chiare, semplici e veloci. Le aziende devono saper riflettere su questi cambiamenti e cogliere l’opportunità del Social Commerce per svecchiare la customer experience del proprio brand. Ma quali sono i vantaggi del Social Commerce? Vediamoli insieme!

  • Risponde prontamente alla voglia di velocità dei consumatori – Essi, sempre di più, pretendono di trovare subito ciò che cercano e concludere in fretta il processo d’acquisto. Effettuando la transazione sulle pagine o profili social, i tempi si accorciano notevolmente, perché l’utente non interrompe la sua esperienza di navigazione.
  • Crea un percorso di acquisto fluido e senza interruzioni – Ogni passaggio in più nel processo di acquisto costituisce un’occasione di ripensamento per il potenziale cliente.
  • Rispolvera la componente di condivisione che l’e-commerce aveva trascurato – Il potenziale cliente, prima di acquistare, vuole farsi consigliare da amici e follower e questo nuovo processo di acquisto glielo permette. Consente agli utenti di interagire fra loro, ma anche alle aziende di ricevere pubblicità a costo zero, nel momento in cui un cliente condivide con il pubblico i propri acquisti.
  • Favorisce l’influencer marketing – Ormai non ci sono dubbi riguardo i numerosi vantaggi di lavorare con influencer e micro-influencer. Le funzionalità del Social Commerce ne arricchiscono nettamente le potenzialità, in quanto è possibile trovare e acquistare agevolmente beni o servizi consigliati da questi ultimi.

Social Commerce: quali canali?

Per ottimizzare l’esperienza d’acquisto dei clienti, bisogna scegliere il canale adatto tra i colossi che primeggiano in ambito Social Commerce: Facebook, Instagram, Pinterest e presto anche TikTok. Li accomuna il fatto di poter creare negozi in-app e vetrine personalizzate, con un’esperienza su misura per l’utente e coerente con il proprio marchio. Nello specifico, Facebook Shops e Instagram Shops garantiscono ai clienti una customer care di alta qualità, garantendo loro la possibilità di connettersi facilmente ad altre piattaforme (es. WhatsApp) in caso di domande o supporto.

Vuoi aumentare le vendite attraverso un Social Commerce? Desideri creare un’esperienza d’acquisto coinvolgente ed interattiva per i tuoi clienti? Per trovare la soluzione migliore per il tuo business non esitare a contattarci! Puoi farlo visitando il nostro sito web https://comoco.it/contattaci/ scrivendoci un’email a info@comoco.it  telefonando allo 031 4490536 oppure venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Video Marketing: perché dovresti farlo nel 2022

Video Marketing: perché dovresti farlo nel 2022

Video first. È ciò che si prevede accadrà da quest’anno nella classifica dei contenuti digital più efficaci e preferiti dagli utenti. Si tratta di un’innegabile certezza, dimostrata già lo scorso anno dall’incredibile successo di TikTok.

Perché il video è il contenuto leader del 2022?

Per spiegarlo, partiamo da una semplice verità. La soglia di attenzione degli utenti del web non è molta alta: appena otto secondi. Non c’è da stupirsi, dunque, se è sempre più necessario utilizzare contenuti brevi, interattivi ed emozionali, che coinvolgano l’utente in prima persona e riescano a mantenere alta la sua attenzione.

Le possibilità di raggiungere questo obiettivo sono molto più elevate con i video, più che con lunghi post o articoli.

Un video breve e conciso, che non superi i 60 secondi: ecco ciò che serve per evitare che cali l’interesse dello spettatore.

Ciò non significa dover eliminare a priori i video long form, i quali però devono essere necessariamente creati con contenuti di alto livello.

Quali sono le principali novità?

TikTok – TikTok aumenta la durata dei video fino a 3 minuti, con l’intento di dare spazio ai creator che intendono combinare all’intrattenimento la sponsorizzazione, la vendita e la divulgazione.

Instagram – Su Instagram la durata delle storie passa da 15 a 60 secondi, semplificando sia la fruizione sia la produzione. A questo, si aggiungerà la possibilità di mostrare apprezzamento attraverso il tasto “mi piace”.

LinkedIn – LinkedIn punterà sulle live, consentendo ad aziende e professionisti di trasmettere video dirette interattive sul proprio profilo.

Facebook – Anche Facebook potenzia la portata dei video: l’algoritmo favorirà i video più coinvolgenti e originali, penalizzando i creator che linkano i video da YouTube.

Il nuovo anno porterà senz’altro tendenze inedite mai viste, ma una certezza l’abbiamo: i video si affermeranno come i contenuti social del futuro.

Vuoi creare contenuti creativi e accattivanti che rispecchino l’identità del tuo brand e siano capaci di migliorare il business della tua attività? ComoComunica può ideare per te contenuti creativi, innovativi e divertenti: video di qualità che ti differenzino dalla concorrenza e diano una voce distinguibile al tuo brand.

Contattaci visitando il nostro sito web https://comoco.it/contattaci/,  scrivendoci un’email a info@comoco.it, telefonando allo 031 4490536, oppure venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Metaverse: la nuova piattaforma Facebook che rivoluzionerà l’interattività sul web

Metaverse: la nuova piattaforma Facebook che rivoluzionerà l’interattività sul web

Facebook presenta Metaverse e vola verso il futuro. Non si tratta di fantascienza, ma di realtà: è in arrivo una piattaforma rivoluzionaria che sfrutterà la realtà virtuale e aumentata per intensificare le interazioni tra le persone online. Una sorta di universo parallelo digitale capace di potenziare la socialità virtuale, creando una fitta rete di relazioni a distanza molto più “vicine” rispetto al passato. Gli utenti della piattaforma potranno liberarsi dei vincoli corporei imposti dal digitale e sperimentare una nuova forma di “presenza”, che gli darà la sensazione di essere davvero in prossimità fisica con le persone con cui stanno interagendo. Grazie a questa incredibile innovazione le persone, per mezzo dei loro avatar, potranno vivere esperienze virtuali interattive e tridimensionali, come ballare con persone distanti migliaia di chilometri oppure vendere e acquistare beni o servizi digitali.
Per comprendere la portata rivoluzionaria di questo progetto, bisogna però sapere cosa siano la realtà virtuale e aumentata.

Per realtà virtuale si intende un ambiente digitale tridimensionale che cancella l’ambiente in cui ci si trova per catapultarci all’interno di un altro fittizio. È possibile interagire con questo mondo attraverso l’utilizzo di speciali occhiali e cuffie, che impediscono di distinguere cosa effettivamente sia reale o irreale.

Nella realtà aumentata, invece, virtuale e reale si uniscono: la nuova realtà non si sostituisce a quella corrente, ma si limita ad arricchirla portando in essa degli elementi digitali immaginari. Per usufruire di questo tipo di tecnologia è sufficiente possedere un dispositivo mobile provvisto di fotocamera.

Come puoi constatare, Metaverse si prospetta come una delle più grandi innovazione dopo l’avvento di Internet. Le potenzialità di questa piattaforma sono quindi pressoché illimitate e non concernono solo la sfera ludica, ma anche (e soprattutto) quella sociale ed economica.

Diverse importanti aziende hanno compreso da tempo l’incredibile potenziale della realtà immersiva, scegliendo addirittura di implementarla nelle loro strategie di marketing. Questa tecnologia permette alle aziende di approcciarsi ai propri clienti in un modo dinamico e innovativo, che si allontana dalla comunicazione pubblicitaria mainstream. La realtà aumentata consente, infatti, di catturare l’attenzione dei clienti con la creazione di esperienze virtuali coinvolgenti e significative. Queste esperienze arricchiscono la realtà percepita degli utenti con elementi visuali che contengono contenuti appositamente creati da chi le progetta.

Qualora avessi bisogno di una consulenza riguardo la possibilità per la tua azienda di implementare una strategia di comunicazione digitale, non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/.

A livello pubblicitario, il principale vantaggio di questa realtà è mostrare ai clienti i propri prodotti in azione, nonché creare delle esperienze d’impatto che giocano sull’emotività per fare brand awareness e fidelizzazione. Esempi concreti di campagne marketing che sfruttano la realtà immersiva sono quella implementata da Gucci, che ha lanciato un app in cui gli utenti possono provare le loro scarpe, oppure da L’Oreal, che ha anch’essa creato un applicazione in cui far provare ai propri clienti rossetti e prodotti beauty.

Tutto questo ci fa capire come il web sia diventato una parte integrante della nostra vita e quanto le sue potenzialità di utilizzo siano illimitate. Per questo motivo, risulta ormai fondamentale per brand e aziende garantire, nonché affermare, la propria presenza nel mondo digitale.

Vuoi lanciare la tua azienda online, ma non sai da che parte iniziare? Noi di ComoComunica possiamo pianificare una strategia di comunicazione digitale appositamente pensata per il tuo brand. Contattaci visitando il nostro sito web https://comoco.it/contattaci/ scrivendoci un’email a info@comoco.it, telefonando allo 031 4490536 oppure venendoci a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Leader Price e la User Experience: come sfruttare in modo efficace il web design

Leader Price e la User Experience: come sfruttare in modo efficace il web design

Un sito web semplice da navigare, graficamente accattivante e ben posizionato sui motori di ricerca è uno strumento importante, oggigiorno essenziale, per presentare e promuovere la propria azienda e la propria immagine attraverso il web. Devi considerare il sito web come la vetrina dell’azienda, un portale attraverso il quale comunicare ai tuoi clienti chi sei, cosa fai e cosa puoi offrirgli.

La struttura di un sito web di successo deve poter incanalare il visitatore all’interno di un funnel studiato, chiaro e intuitivo. L’utente deve poter vivere un’esperienza di navigazione soddisfacente, che lo porti ad aumentare il suo tempo di permanenza sul sito, orientandolo al tuo obiettivo ultimo: la conversione. Ogni elemento presente sul sito deve quindi avere uno scopo ben preciso e risulta pertanto controproducente inserire elementi superflui. È importante, infatti, evitare inutili frustrazioni nei visitatori: essi devono poter ottenere facilmente e rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno, nonché quelle che tu necessiti di comunicargli.

Nella fase di sviluppo di un sito web è facile incorrere in molteplici errori. Risulta quindi fondamentale rivolgersi a professionisti capaci di analizzare le abitudini di navigazione e i bisogni effettivi del tuo target di utenti. Qualora avessi bisogno di una consulenza riguardo la possibilità di creare o rivedere il sito web della tua azienda, non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/.

A questo proposito, ComoComunica si è occupata di effettuare il restyling del sito web di Leader Price, nota azienda operante nell’ambito della GDO italiana, nell’ottica di perfezionarne la grafica e l’usabilità. La ristrutturazione del sito ha toccato diversi ambiti, che spaziano dalla scelta dei giusti accostamenti tra i colori alla ricerca della posizione corretta in cui inserire le call to action, nonché dalla semplificazione dei flussi di navigazione al miglioramento della struttura del sito per il raggiungimento degli obiettivi di marketing. Ecco i principali elementi su cui abbiamo lavorato:


Design e UX/UI – Il design del sito web è stato realizzato in collaborazione con il dipartimento marketing e comunicazione dell’azienda, seguendo il restyling dei punti vendita che è stato messo in campo negli ultimi mesi; l’obiettivo principale è quello di dare al visitatore finale un’esperienza simile a quella che avrà nei punti vendita, sia per quanto riguarda colori, elementi grafici e tone of the voice, sia per quanto riguarda la facilità e rapidità nel reperire le informazioni, alla base dell’identità del brand stesso.


Sezione Leader Card
– Saldo punti integrato direttamente con il CRM del cliente; è stato realizzato un plugin WordPress che permette al cliente finale di ottenere il saldo punti della propria fidelity card, inserendo il codice direttamente online, senza effettuare nessun login o registrazione, semplificando il procedimento.


Lead generation – per aumentare l’efficacia dell’attività di lead generation, è stato studiato un layout che permette al visitatore di potersi iscrivere al programma di newsletter dell’azienda, in ogni pagina del sito; in particolare, nelle pagine di dettaglio di ogni punto vendita, il form di acquisizione lead viene personalizzato popolando già il nome del punto vendita con quello di riferimento, permettendo così all’utente di iscriversi alla newsletter in maniera rapida e semplice.


Sezione negozi
– è la parte più importante del sito web che racchiude tutte le informazioni necessarie agli utenti per iniziare l’esperienza di discovery e successivamente quella di acquisto. È composta da un motore di ricerca che permette di trovare in maniera rapida e precisa il negozio più vicino, attraverso una ricerca basata su CAP, Comune, Via… e interfacciata alle API ufficiali di Google.

Per ogni punto vendita, è possibile ottenere la distanza chilometrica dalla propria posizione, oltre al tempo medio di percorrenza per raggiungere il negozio.

L’utente può verificare gli orari di apertura, visualizzare il link direttamente su Google Maps per avviare la navigazione e visitare così il negozio.

Per ridurre al minimo i passaggi di interazione dell’utente fidelizzato, e per consentirgli di visualizzare in maniera rapida i cataloghi dei prodotti, che vengono realizzati con cadenza bisettimanale, è stato pensato un sistema basato su cookie di navigazione che permette all’utente di aggiungere un punto vendita ai preferiti; in questo modo, ad ogni visita, potrà trovare direttamente il nome del suo punto vendita preferito posizionato direttamente nel menù di navigazione, risparmiando così tempo e semplificando l’esperienza di navigazione finale.

 

Vuoi creare un sito web chiaro, accogliente e accattivante che rispecchi l’identità del tuo brand e sia capace di migliorare il business della tua attività? Non aspettare: contattaci visitando il nostro sito web https://comoco.it/contattaci/, scrivendoci un’email a info@comoco.it, telefonando allo 031 4490536 oppure venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Employee Advocacy: l’importanza comunicativa dei dipendenti e il successo di Risparmio Casa

Employee Advocacy: l’importanza comunicativa dei dipendenti e il successo di Risparmio Casa

Il gruppo Risparmio Casa si è aggiudicato il primo posto nella classifica dei professionisti della GDO più attivi sui social a livello mondiale realizzata dalla piattaforma leader di Employee Advocacy DSMN8 – The Employee Influencer Platform e utilizzata da grandi brand come Huawei, Ford, Kenwood, Shopify, Roche e molti altri, che permette di analizzare le interazioni e le discussioni che vengono create online sui social network dai dipendenti di un’azienda.

Che cos’è l’Employee Advocacy? Per semplificare è una tecnica di comunicazione che permette di far intervenire i dipendenti dell’azienda nella diffusione e condivisione dei contenuti legati al brand stesso, sui profili social personali, con l’obiettivo di aumentare in maniera esponenziale il numero di impression del messaggio stesso, generando passaparola e rafforzando il marchio. Ovviamente la via più comune ed efficace attraverso cui si sviluppa l’Employee Advocacy sono i social network.

LinkedIn ha recentemente realizzato una ricerca dove ha messo in mostra come un preciso programma articolato, in cui 1.000 dipendenti hanno promosso l’azienda e i relativi contenuti, ha contribuito a generare 1.9$ milioni in earned media. Un ottimo risultato che aiuta a comprendere meglio il valore e l’importanza dell’employee advocacy per un’attività.

ComoComunica segue con onore da qualche anno le pagine social di Risparmio Casa fra cui la pagina LinkedIn, in grande effervescenza e crescita, anche per via dello sviluppo e dell’espansione che l’azienda sta avendo negli ultimi mesi. La chiave del successo di Risparmio Casa è il meccanismo del social sharing attuato dai suoi dipendenti. Si tratta di un fenomeno che conosciamo tutti da vicino: ognuno di noi, infatti, condivide o interagisce quotidianamente con i contenuti dei social network. I collaboratori di Risparmio Casa hanno fatto proprio questo: hanno condiviso con costanza i post realizzati dall’azienda all’interno della propria rete sociale, aumentandone positivamente la visibilità digitale.

L’Employee Advocacy, se fatto bene e con elementi di qualità, permette di ottenere ottimi risultati, tra i quali una maggiore copertura e un miglior tasso di conversione.

  • Maggiore copertura


Quando un utente apprezza un prodotto multimediale sarà portato a condividerlo con i suoi amici, che a loro volta potrebbero condividerlo con altrettanti loro amici. Favorendo il social sharing, puoi aumentare la tua visibilità online, ossia il numero di persone raggiungibili con i tuoi post organici. Questo si traduce in un considerevole aumento della consapevolezza (awareness) attorno al tuo brand.

  • Maggiore conversione

Secondo uno studio condotto da Buzzoole, le decisioni d’acquisto dei consumatori si basano per il 74% sul passaparola proveniente dalle persone della propria cerchia e per il 70% su foto e opinioni postate sui social network da altri consumatori. Incoraggiando dipendenti o clienti a parlare positivamente con gli amici dei propri prodotti, condividendo o creando contenuti digitali, si possono influenzare significativamente le decisioni d’acquisto delle persone. Amici e famigliari sono un po’ gli influencer della nostra quotidianità; ci fidiamo di più dell’opinione di una persona che conosciamo che di quella di uno sconosciuto.

Qualora avessi bisogno di una consulenza per la creazione di contenuti multimediali qualitativi e la gestione professionale delle tue pagine social, oltre all’impostazione di un programma di Employee Advocacy, non esitare a contattarci visitando il nostro sito web https://comoco.it/contattaci/ scrivendoci un’email a info@comoco.it, telefonando allo 031 4490536 oppure venendoci a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

 

L’importanza delle immagini sui social: i migliori siti dove scaricare risorse gratuite

L’importanza delle immagini sui social: i migliori siti dove scaricare risorse gratuite

I social media si evolvono, cambiano e con essi anche i formati dei contenuti multimediali. Se il testo è sempre necessario, anche sulla piattaforma social dedicata ai video brevi come TikTok, i formati dei contenuti multimediali cambiano.

Basti pensare a Instagram, il social visual per antonomasia nato nel 2010, ha introdotto numerose novità negli anni; l’ultima in ordine di tempo sono gli Instagram Reels, brevi video multi-clip della durata di 15 secondi, che vengono penalizzati se sono a bassa risoluzione, con watermark di TikTok, o se parlano di politica.

È utile allo scopo l’articolo sul funzionamento dell’algoritmo che, martedì 8 giugno Adam Mosseri, CEO di Instagram, ha deciso di spiegare sul blog della società per rispondere alle domande che utenti, influencer e agenzie si pongono da sempre nell’utilizzo della piattaforma.

È possibile  leggerlo qui: https://about.instagram.com/blog/announcements/shedding-more-light-on-how-instagram-works

Attraverso il formato video è possibile comunicare molte più informazioni rispetto ad un’immagine; esso viene spesso utilizzato nella fase alta del funnel, dove l’obiettivo è farsi conoscere meglio, comunicare la personalità e i valori del proprio brand. Oltre al formato video, anche le immagini assumono un ruolo importante nella strategia di comunicazione digitale.

Le risorse gratuite o pagamento messe a disposizione sui siti stock, usate con parsimonia, assolvono a molteplici funzioni: aiutano ad amplificare la User Experience (UX) e a far sì che il customer journey sia memorabile. Qualora avessi bisogno di una consulenza o di un supporto non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/

Secondo BuzzSumo, i blog post che contengono un’immagine ogni 75-100 parole ottengono il doppio delle condivisioni rispetto ai post con meno immagini. D’altronde le persone ricordano circa il 65% di un messaggio quando è associato a un’immagine pertinente.

Un post sui social che include un contenuto multimediale, di solito performa meglio rispetto allo stesso contenuto senza l’utilizzo di immagini o video. Partendo dal presupposto che il nostro team possiede approfondite competenze del pacchetto Adobe e le applica per tutti i propri clienti, suggeriamo di seguito alcuni siti web free & royalty-free per la gestione delle immagini:

Freepik
Utile per: scaricare asset grafici anche vettoriali: immagini. icone, file PSD
link: https://it.freepik.com/

Gyphy
Utile per: 
scaricare GIF animate
Link: https://giphy.com/

Pexels

Utile per: 
scaricare immagini e video royalty-free
Link: https://www.pexels.com/it-it/

Pixabay

Utile per: scaricare immagini e video free
Link: https://pixabay.com/it/

Lottiefiles

Utile per: Scaricare illustrazioni animate
Link: https://lottiefiles.com/

Unsplash

Utile per: scaricare immagini free
Link: https://unsplash.com/

Canva

Utile per: scaricare immagini free
Link: https://www.canva.com/photos/

Storyset

Utile per: Scaricare illustrazioni gratuite ed editabili
Link: https://storyset.com

Qualora avessi la necessità di definire lo stile della tua comunicazione aziendale, il logo o di creare un’immagine coordinata, meglio sempre affidarsi ad un’agenzia specializzata e di notevole esperienza nel campo da molti anni:
ComoComunica: https://comoco.it/, email: info@comoco.it, telefono: 031 4490536, Uffici in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Facebook Pixel: cos’è e come utilizzarlo correttamente

Facebook Pixel: cos’è e come utilizzarlo correttamente

Per progettare in maniera strategica una campagna Facebook, non si può non conoscere il Facebook Pixel, un codice JavaScript che Facebook mette a disposizione di ogni Ad Account.

A cosa serve

Si tratta di uno snippet di codice javascript da inserire nel proprio sito web, all’interno di ogni pagina che si vuole, e che consente di misurare l’andamento delle campagne pubblicitarie, nonché ottimizzarle e soprattutto definirne il pubblico.

Potrebbe capitare che terzi possano prendere il tuo pixel ID e lo installino altrove non facendoti raggiungere in retargeting persone realmente interessate al tuo business. Qualora fossi curioso di sapere come evitare che ciò succeda, non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/ per effettuare un periodico audit del Pixel.

Il Facebook Pixel permette di raccogliere molti dati dalle campagne, fondamentali a Facebook per trovare persone con caratteristiche comuni. Di seguito gli ottimi utili motivi per installarlo:

  • Tracciare il numero di conversioni come iscrizioni a newsletter, acquisti, il CPA ed il conversion rate
  • Essere d’aiuto nel reporting: i carrelli e-commerce possono trasferire i dati sugli importi degli acquisti a Facebook, permettendoci di calcolare facilmente il ROAS.
  • Analizzare il funnel di vendita: si può guardare non solo il numero di prodotti visualizzati in un e-commerce confrontandolo col numero di aggiunte al carrello ma anche il numero di flussi di checkout iniziati oltre al numero di acquisti. Quando il tasso di conversione è basso in uno dei passaggi, il Pixel mostra dove intervenire per migliorare il proprio funnel.
  • Costruire le custom audience dei visitatori del proprio sito web per fare retargeting, risparmiando budget ed evitando che un’inserzione venga mostrata nuovamente alle persone sbagliate.
  • Creare rapidamente Lookalike Audience: basandosi sul Facebook Pixel si aggiorneranno dinamicamente nel tempo per essere rilevanti nelle campagne rivolte ad un pubblico freddo.
  • Realizzare inserzioni dinamiche che permettono di fare retargeting su visitatori recenti del proprio sito web mostrando loro esattamente i prodotti che hanno visto sul sito.

Come si installa

Una volta creato da “Gestione Inserzioni” nella sezione “Pixel” si può configurare autonomamente o installarlo sul proprio sito col nostro aiuto. Funziona grazie agli “eventi” ovvero azioni specifiche, come aggiungere un prodotto al carrello, eseguite da un visitatore nel sito web.

Il Pixel di Facebook le registra in modo che si possa sapere quando un utente le compie, per esempio, dopo aver visto un’inserzione su Facebook. Cosa aspetti? Il Pixel non raccoglie i dati delle campagne Facebook retroattivamente quindi attivalo subito!

Quali sono gli errori da evitare quando si utilizza il Facebook Pixel? Qualora volessi ricevere informazioni e supporto in merito, non esitare a scriverci un’email a info@comoco.it o a telefonarci allo 031 4490536

Il Pixel è uno solo, anche se ha 17 sottocategorie chiamate “Eventi standard” per permettere di tracciare diverse azioni su più pagine, come gli acquisti andati a buon fine (thank you page) o quando una persona trova una location con un apposito tool con l’intento di recarvisi.

Per verificare che il Facebook Pixel sia installato in modo corretto su un sito web utilizza il plugin per Chrome “Facebook Pixel Helper”.

Continua a seguirci su Facebook, LinkedIn e Instagram per rimanere aggiornato sulle novità del digital marketing e della comunicazione!

 

Funnel marketing: come portare un utente a diventare cliente

Funnel marketing: come portare un utente a diventare cliente

Nell’articolo della scorsa settimana (inserire link), abbiamo illustrato il funzionamento dell’algoritmo di Facebook, spiegando quanto sia facile sprecare budget prevedendo campagne spot anziché stanziare un investimento pubblicitario mensile. Continuiamo l’articolo per spiegare l’iter di impostazione di una campagna pubblicitaria su Facebook.

Occorre conoscere le tre tipologie di campagne che Facebook mette a disposizione dei brand:

  1. Campagne di awareness TOFU (Top of the funnel)

    Servono a raccontare la tua storia, i tuoi valori e creare occasioni di engagement attraverso un contenuto digitale rilevante per un ampio pubblico (un articolo, un video, una landing page del tuo sito) e riscaldare un pubblico freddo da raggiungere in futuro con il retargeting.

    Sono molte le opportunità offerte dalle piattaforme pubblicitarie. Qualora avessi qualche dubbio sulla strategia migliore per la tua attività, non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/

    Ecco i nostri consigli:
    – scrivere buone headline delle inserzioni
    Per catturare l’attenzione dei propri potenziali clienti occorre fare leva sui loro desideri, concentrarsi  sui benefici del contenuto che si sta promuovendo per gli appartenenti a questo pubblico e focalizzati sulle audience basate su interessi.
    – definire l’audience giusta per la tua inserzione

    Non è questo un passaggio semplice, perché è inutile costruire consapevolezza verso chi non ha interesse al prodotto offerto o tantomeno bisogno di utilizzarlo. Le campagne TOFU dovrebbero iniziare con un test delle variabili demografiche di base (età, genere, lingua, location e così via) e solo dopo concentrarsi sul definire interessi e comportamenti di questa audience, così da comprendere quali variabili escludere e includere.

  2. Campagne di lead generation MOFU (Middle of the funnel)

    Una volta costruita una solida brand awareness con una campagna di contenuto, il pubblico che ha visto le inserzioni della campagna, è consapevole del valore che si vuole offrire e pertanto il prossimo logico step è convertire gli utenti di questo pubblico consapevole in lead. Attraverso una campagna MOFU si può offrire ulteriore valore in cambio di informazioni che consentiranno nel tempo di estrapolare un pubblico sempre più propenso ad acquistare i propri prodotti/servizi.

    Vuoi ricevere una consulenza dedicata? Contattaci, saremo ben lieti di contribuire al successo del tuo progetto e se desideri altri esempi di lead magnet, leggi il nostro articolo https://comoco.it/lead-generation-preparativi-attrarre-tuoi-futuri-clienti/

    Queste campagne si basano sui lead magnet, vere e proprie calamite per potenziali clienti. Di seguito i nostri suggerimenti:
    – effettuare un test dei diversi formati
    Si dovrebbe fornire una soluzione ad un loro problema attraverso un ebook o la partecipazione a webinar interattivi invitandoli a lasciare il proprio indirizzo email. Lo scambio Contenuto del  proprio business e Dati degli utenti deve essere equo (se la qualità del proprio contenuto è alta si dovrebbe chiedere in cambio dati pertinenti al proprio obiettivo di business).
    – Concentrarsi sulle tue audience consapevoli
    Per capitalizzare il lavoro svolto con la campagna di brand awareness è consigliabile impiegare tecniche di remarketing, raggiungendo solo quegli utenti che hanno effettivamente guadagnato consapevolezza del proprio business.
    Grazie al Facebook Pixel si potrebbe indirizzare la propria campagna di lead generation solo ai visitatori del sito web o qualunque link proposto durante la campagna di awareness.
    – eseguire un test delle creatività
    Occorre ipotizzare delle varianti (design e testi delle inserzioni) e scoprire le combinazioni creative più performanti nell’ottica di generazione di lead.

  3. Campagne di conversione BOFU (Bottom of the funnel)

    L’obiettivo della campagna BOFU è quello di fornire le giuste argomentazioni per convertire, vuol dire progettare inserzioni che siano in grado di guidare le intenzioni d’acquisto in questa terza fase. Alcuni consigli per poter declinare le campagne di conversione:
    – utilizzare un copy ispirato alle proprie Buyer Persona
    È opportuno richiamare i loro interessi, aspirazioni, problemi e mettere in luce la propria  soluzione descrivendo chi ne potrà beneficiare.
    – lasciare parlare i propri migliori clienti
    Si possono raccogliere statistiche che avvalorino la qualità, l’affidabilità e la reputazione del proprio business.
    – fare un’offerta che non potranno rifiutare

Conviene riflettere su un’offerta imperdibile dal basso costo monetario (il tripwire è un meccanismo che attiva una trappola), così da accelerare la relazione tra business e lead: ad esempio un trial gratuito, uno sconto imperdibile, una promozione a tempo limitato in modo da rimuovere gli ultimi ostacoli che separano i lead dall’effettiva conversione.

Ogni campagna si rivela quindi particolarmente adatta ad uno specifico obiettivo di business. Si potrebbe valutare l’attivazione di una campagna per ciascuna di queste fasi in modo da alimentare nel tempo un pubblico di qualità per le tue inserzioni.

Qualora volessi ricevere ulteriori consigli, informazioni o quant’altro, non esitare a scriverci un’email a info@comoco.it,  a telefonarci allo 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Se volessi suggerirci qualche tema da trattare nel Blog utile per la tua attività scrivi un commento o contattaci qui https://comoco.it/contattaci/

 

Facebook Ads: i vantaggi nella promozione dei contenuti

Facebook Ads: i vantaggi nella promozione dei contenuti

Investire tempo nella pubblicazione regolare di contenuti, che poi vedranno solo una minima parte dei follower (la reach organica Facebook è di circa il 2%) non è assolutamente strategico; stabilire invece un budget pubblicitario medio mensile, permette di dare ai contenuti la visibilità che meritano per portare risultati.

Ogni social dà la possibilità di raggiungere le persone in modo mirato avendo una piattaforma che consente di creare campagne di advertising al proprio interno, eccetto Facebook e Instagram che hanno un unico sistema pubblicitario. LinkedIn per titolo lavorativo, seniority e skill; Facebook per comportamenti, interessi, connessioni e non solo; Twitter rende possibile invece segmentare per parole chiave, follower simili ed eventi.

Quanti clienti mi hanno portato i social? Si può calcolare il ROI o il ROAS delle campagne pubblicitarie, come avevamo già spiegato in un articolo https://comoco.it/gli-indicatori-performance-ottimizzare-le-campagne-advertising/, attraverso il Pixel.

Esistono due tipi di domande dell’utente: domanda latente e domanda consapevole. Entrambe sono complementari in una strategia di marketing, poiché investire sulla seconda porta maggiori risultati economici nel breve periodo, mentre avvicinare l’utente, interrompendo la sua navigazione e proponendo ciò che abbiamo da offrire, è fondamentale per strutturare una relazione con lui e per accompagnarlo dalla fase di Awareness a quella di Conversion.

Nel primo caso gli utenti che vedono un annuncio non stanno ricercando attivamente la tua azienda o ciò che offri, ma hanno espresso il proprio interesse per uno specifico prodotto, servizio, argomento o settore merceologico. In questo articolo approfondiamo il funzionamento dello strumento per intercettare la domanda latente: Facebook Ads

Se avessi bisogno di una consulenza specifica, siamo a tua disposizione anche su https://comoco.it/contattaci/

L’algoritmo pubblicitario di Facebook

Per progettare vincenti campagne su Facebook occorre comprendere l’algoritmo che le regola. Il modello pubblicitario di Facebook è basato sul sistema d’asta Vickrey-Clarke-Groves o VCG sviluppato negli anni ‘60 e che aveva avuto solo un’applicazione accademica.

L’obiettivo di questa asta pubblicitaria su Facebook è quello di arricchire l’esperienza degli utenti, mostrando loro degli annunci di alta qualità, pertinenti e rilevanti, in modo tale da massimizzare le entrate a lungo termine.

Facebook svolge il ruolo di banditore nel concorso di più inserzionisti per lo stesso spazio pubblicitario da mostrare a una determinata fascia di pubblico. Ciascun inserzionista fa un‘offerta (bid) in busta chiusa ovvero dichiara a Facebook quanto è disposto a pagare per un clic sull’annuncio o per ottenere mille impression, ma l’importo della sua offerta è nascosto agli altri partecipanti all’asta.

Le persone utilizzano i social principalmente per informarsi, raccontarsi, relazionarsi e difficilmente saranno disposte ad acquistare al primo annuncio che vedono a meno che non lavori con le custom audience di Facebook, ovvero quelle che hanno già dimostrato un interesse verso ciò che offri.

L’importante è procedere per gradi: più un brand è noto, maggiori sono le possibilità che riesca a vendere. Qualora volessi ricevere ulteriori consigli, informazioni o quant’altro, non esitare a scriverci un’email a info@comoco.it, a telefonarci allo 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Come si determina il vincitore dell’asta?

Facebook, adottando il modello VCG, non vuole premiare l’offerta più alta. Sono due le importanti caratteristiche del meccanismo dell’asta VCG:

  • i vincitori dell’asta pagano meno dell’importo effettivamente offerto;
  • l’importo pagato dai vincitori è determinato dalle altre offerte pervenute all’asta.

Offrire importi elevati in un’asta VCG non garantisce risultati migliori, se l’offerta è molto più alta di quello che gli altri sono disposti a pagare.

Gli inserzionisti sono premiati perché incentivati a posizionare annunci di valore, che le persone vogliono veramente vedere e di cui Facebook evita che i suoi utenti subiscano spam da parte di inserzionisti con ingenti budget. Per sfruttare al meglio l’algoritmo è sempre meglio creare più combinazioni possibili di pubblico e creatività nel setup delle tue inserzioni su Facebook.

Ora dovrebbe essere più chiaro il meccanismo che Facebook utilizza per scegliere le inserzioni migliori. Se avessi bisogno di una consulenza specifica, siamo a tua disposizione anche su https://comoco.it/contattaci/

5 Trend da seguire per la tua Local Marketing Strategy

5 Trend da seguire per la tua Local Marketing Strategy

Quattro consumatori su cinque utilizzano i motori di ricerca per trovare informazioni locali dal proprio smartphone. Vediamo i principali campi di azione in un’efficace strategia di local marketing:

  1. Listing management
  2. Local SEO
  3. Local landing pages
  4. Reputation management
  5. Paid search and social media
  1. Listing management

Prima di tutto è consigliabile creare un elenco delle piattaforme locali utili al tuo business in cui aggiornare i dati. L’attività di local listing prevede l’inserimento, all’interno delle directory dei motori di ricerca o social media, dei dati necessari all’aumento della visibilità e delle opportunità di traffico verso il proprio sito web. L’obiettivo è automatizzarne la gestione.

In un precedente articolo abbiamo messo in rilievo l’importanza dell’aggiornamento di alcuni elementi nella scheda Google My Business come il NAP (Name, Address e Phone number), la categoria e gli attributi https://comoco.it/google-my-business-migliorare-posizionamento-dei-punti-vendita-nei-risultati-ricerca-locale/

  1. Local SEO

Esistono diversi fattori di ranking nella local SEO che possono aiutare i siti web a ottenere visibilità sui motori di ricerca per una determinata area geografica: il recente algoritmo di intelligenza artificiale “MUM” (Multitask Unified Model) prevede una serie di modifiche utili a migliorare l’esperienza dell’utente con il motore di ricerca.

Presentato al Google I/O 2021, è in fase dei previsti  test e  una volta completati, esso andrà a sostituire il precedente BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers), fornendo le informazioni più dettagliate ed esaustive possibili a una specifica query posta dall’utente. MUM troverà risposte ovunque nel mondo (in ben 75 lingue diverse) e potrà così intercettare e soddisfare tutte le nostre curiosità.

  1. Local landing pages

Può sembrare scontato parlare di mobile friendly nel 2021, eppure molte attività local non hanno un sito web o una landing page ottimizzata per i dispositivi mobili. Per le attività local questo aspetto è fondamentale perché, con ogni probabilità, gli utenti cercano un servizio local mentre sono in giro per strada, al supermercato, in autobus o in metro e non dal computer di casa.

La velocità è riconosciuta come un fattore di posizionamento e il lungo tempo di caricamento di una pagina comporta alti tassi di abbandono soprattutto da mobile.

  1. Reputation management

Investire tempo e risorse per ricevere le recensioni, che appaiono nelle SERP di ricerca da parte dei propri clienti e utenti, è sempre più rilevante e importante per diversi motivi: il branding, l’indicizzazione, il raggiungimento di potenziali acquirenti.

Bisogna adottare strategie che incoraggiano i clienti a scrivere un loro giudizio. Ad esempio, si possono creare elementi visivi come banner o aggiungere widget che invitano l’utente a lasciare una recensione. Si può inoltre gentilmente chiedere ai clienti, prima che escano dal negozio, di lasciare una valutazione oppure si può creare una landing page ad hoc dove spiegare come scrivere una recensione in cambio di un’offerta o uno sconto.

  1. Paid search and social media

Un annuncio sponsorizzato su Google mette l’azienda di fronte ad un utente che ha effettuato una ricerca specifica, in una posizione evidenziata nella SERP. È auspicabile perciò preparare un buon messaggio e prevedere una landing page, semplice e ben curata, che possa favorire la conversione e configurare le estensioni di località, a livello di campagna e di gruppo di annunci, per mostrare le informazioni dell’azienda sulla rete di ricerca, sulla Rete Display e su Google Maps. Lo scopo di questi annunci è quello di aumentare le visite in-store e le conversioni offline.

Sono numerosi i vantaggi del local marketing per le piccole e medie realtà locali: vuoi ricevere maggiori informazioni, supporto o una consulenza dedicata? Contattaci compilando il form al seguente link https://comoco.it/contattaci/

Non vediamo l’ora di contribuire con entusiasmo al successo del tuo progetto!

Come monitorare al meglio l’andamento delle tue campagne

Come monitorare al meglio l’andamento delle tue campagne

Solo il 2% del traffico web converte alla prima visita. Perché non “inseguire” allora quel 98% di utenti che non esegue l’azione che tanto desideri? Per monitorare in maniera rapida ed efficace i movimenti degli utenti e raccogliere dati e informazioni utili per il processo di ottimizzazione puoi utilizzare molti strumenti.

Fonte: https://retargeter.com/what-is-retargeting-and-how-does-it-work/

Partiamo dalla spiegazione di due termini che spesso possono essere oggetto di fraintendimenti, ma hanno significati differenti: remarketing e retargeting. Entrambe le strategie sono indispensabili per massimizzare le conversioni da parte del visitatore e lavorare sui diversi livelli del funnel.

Col “retargeting” ci rivolgiamo ad un segmento di pubblico che ha compiuto determinate azioni sul nostro e-commerce negli ultimi 30 giorni ma non ha comprato; ad esempio il carrello viene abbandonato senza aver completato l’acquisto e così potremo comunicargli che è in corso una promozione.

Il retargeting si basa sui “cookie”, ossia piccoli file salvati sul browser dell’utente, che memorizzano il suo comportamento nel nostro sito web e lo “seguono” sul web.

Invece parliamo di “remarketing” quando vogliamo raggiungere i clienti che conoscono già bene il nostro prodotto/servizio; sarà importante allora mostrare loro un’offerta mirata (cross-selling e up-selling) ,ad esempio tramite un annuncio sulla Rete Display di Google Ads o quando carichiamo il nostro database in una campagna Facebook Ads.

Si suggerisce pertanto di creare un template Google Data Studio per il monitoraggio continuo delle tue campagne Google Ads: non sono tutte uguali quindi una volta avviate non lasciarle andare senza seguirne l’andamento.

Qualora volessi ricevere ulteriori consigli, informazioni, supporto o quant’altro in merito al monitoraggio delle tue campagne medesime, non esitare a scriverci un’email a info@comoco.it,  a telefonarci allo 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Campagne di remarketing con Google Ads

Stimolare un utente potenzialmente interessato (domanda latente) è l’obiettivo delle campagne Google Ads sulla Rete Display, che comprende anche Gmail e YouTube. Attraverso il corretto inserimento del codice di tracciamento (pixel o tag) sul nostro sito web, prima della chiusura del tag <body> ,è possibile monitorare ogni sua azione.

Le alternative all’installazione dello snippet di monitoraggio delle conversioni sono:

  • il collegamento con l’account Google Analytics: seguendo i passaggi nelle impostazioni della proprietà Google Analytics, alla voce “Segmenti di pubblico”, è possibile configurare il tracciamento degli utenti che passano dal sito web e abilitare così il remarketing.

Inoltre Google Analytics fornisce specifiche metriche per le pagine web; con questo tracciamento attivo sarà verificabile, ad esempio, quante e quali pagine sono state visitate, l’affluenza degli utenti, il numero dei nuovi visitatori e di quelli di ritorno, la frequenza di rimbalzo (ossia quanti sono gli utenti che, una volta entrati nelle pagine, escono senza aver compiuto un’azione).

  • la creazione di un attivatore Google Tag Manager con il quale si possono anche definire le pagine su cui vogliamo che il tag raccolga i dati e successivamente poter inserire il tag identificato dalla variabile google_conversion_id.

L’ottimizzazione: il miglioramento del tuo percorso di acquisizione clienti

È possibile implementare non solo Google Analytics all’interno di Google Tag Manager, ma anche  Hotjar per le mappe di calore,  le quali consentono di vedere come si muovono gli utenti in una pagina o dove si concentrano i click, il Pixel di Facebook, Twitter e LinkedIn.

Le informazioni trasmesse dal pixel di Facebook, ossia una stringa di codice da inserire nel sito web che consente di monitorare le interazioni dell’utente (l’acquisto, il download di un contenuto o l’iscrizione ad una newsletter), permettono dunque l’ottimizzazione degli annunci Facebook per conversioni più affini ai propri obiettivi commerciali, in quanto rivolti a un pubblico personalizzato.

Monitorare i KPI è quindi fondamentale in quanto aiuta a misurare le campagne e comprendere il funzionamento della propria strategia di content marketing. Il ROAS (Return On Advertising Spend) è una metrica complementare al ROI (Return On Investment).

È importante perciò compararli e tenerli attentamente d’occhio in contemporanea: con il primo puoi controllare l’incisività di una campagna e individuare i punti focali su cui investire per generare lead e conversioni, con il secondo invece puoi concepire l’efficacia globale di ciò che svolgi e fare quindi un’analisi sui costi di gestione complessivi.

Qual è la tua esperienza con gli strumenti di tracciamento delle conversioni? Quali sono i problemi che riscontri più spesso? Qualora avessi domande in merito ai tool dedicati alla misurazione dei risultati, contattaci qui https://comoco.it/contattaci/

Gamification: come integrarla in una campagna di lead generation

Gamification: come integrarla in una campagna di lead generation

Oggi il Customer Journey non è più un semplice processo lineare e le persone non vogliono essere più solo acquirenti ma sentirsi parte del brand a livello emotivo. Le emozioni giocano un ruolo centrale nel processo decisionale di un prodotto o servizio. Per questo motivo, la Gamification è una strategia che non può assolutamente mancare nella tua campagna di lead generation; essa è proprio necessaria per coinvolgerle e renderle protagoniste, guidandole nel raggiungimento di determinate azioni.

Hai mai svolto una campagna di lead generation? Visita il nostro sito https://comoco.it/ e leggi questo breve e utile articolo https://comoco.it/lead-generation-preparativi-attrarre-tuoi-futuri-clienti/

La Gamification si basa sui princìpi e sulle dinamiche dei giochi e/o videogiochi al fine di catturare l’attenzione delle persone, farle impegnare e spingerle volontariamente a trovare soluzioni. In sostanza ingaggiarle spontaneamente, senza costringerle a partecipare, è molto importante per le aziende perché permette di:

  • instaurare un rapporto duraturo con chi ha già acquistato, utilizzando l’effetto di dipendenza che le logiche di gioco possono innescare;
  • aumentare l’engagement in un canale social, tenendo presente che il divertimento non è il fine della Gamification, bensì lo strumento con cui portare gli utenti a vivere un’esperienza divertente e interattiva al termine della quale saranno soddisfatti del tuo prodotto o servizio;
  • acquisire nuovi utenti rendendoli partecipi della community a tal punto che sponsorizzeranno il gioco di loro iniziativa per quanto ne saranno innamorati;
  • profilare e raccogliere dati preziosi sui partecipanti analizzando il loro comportamento in fase di gioco per poi condurli verso il percorso di vendita più compatibile con le loro caratteristiche.

Gli elementi per la costruzione del gioco

 Non è facile tenere “incollate” le persone allo schermo, facendo perdere loro la cognizione del tempo ed evitare che abbandonino il gioco dopo qualche minuto. Durante il gioco una persona che si diverte raggiunge il cosiddetto Flow, ovvero quello stato di massima concentrazione da far dimenticare tutto ciò che accade intorno a lui.

Ciò significa che è fondamentale creare un’esperienza in cui il gioco sia funzionale al raggiungimento di un risultato stabilito a monte, personalizzando sempre le sue caratteristiche sulla base dei dati raccolti. Tanti sono i fattori da tenere in considerazione: dagli interessi del giocatore (utente) al momento in cui si decide di inserire una sfida/richiesta all’interno del Customer Journey.

Creare un’efficace strategia di gamification è impegnativo: bisogna pensare ai tanti elementi che la compongono. Qualora avessi necessità di una consulenza su misura non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/, scriverci un’email a info@comoco.it o telefonarci allo 031 4490536.

Esempi virtuosi per stimolare la community tramite la Gamification

Il programma TripCollective premia i recensori assegnando dei punti ogni volta che aggiungono contenuti su Tripadvisor. Maggiore è il numero delle attività con cui l’utente contribuisce (scrive recensioni, pubblica foto, condivide punteggi) in una categoria, più punti TripCollective accumula per poi ricevere specifici distintivi. Questo sistema di rewarding aumenta il tasso di fidelizzazione dei recensori al brand TripAdvisor.

Con le stelline ottenute dai clienti quando fanno acquisti nelle caffetterie, Starbucks li premia con sconti o assegna missioni da completare per ottenere stelle bonus. Più si consuma tramite l’app, più Starbucks impara a conoscere le preferenze dei propri clienti. Con l’aumento delle ordinazioni, l’algoritmo offre ricerche mirate, basate sull’esperienza e sui gusti del cliente,  ottenendo ordini con un margine di profitto più elevato. Il programma Digital Flywheel, attivo dal 2017, è riuscito ad incrementare l’engagement e le vendite in-store alle “stelle”.

Tra le app che premiano l’allenamento sportivo e il raggiungimento degli obiettivi ci sono Habitica, che aiuta a trasformare le abitudini ginniche in un gioco di ruolo, e Zombies, Run! ancora più divertente per fare jogging. Il suo successo è dovuto alla trasformazione dell’abituale corsa in un’avventura narrativa.

Continua a seguirci sul nostro blog https://comoco.it/il-blog-di-comocomunica/ per restare aggiornato sulle ultime novità nel mondo del digital marketing.

3 suggerimenti per fidelizzare i clienti mediante la newsletter

3 suggerimenti per fidelizzare i clienti mediante la newsletter

Rispetto alle DEM (le campagne di Direct Email Marketing utili a promuovere prodotti, servizi o eventi) le newsletter sono più informative perché vengono inviate ai clienti per mantenere vivo il loro interesse, incrementare la fidelizzazione e generare nuove conversioni.

Proprio per la loro natura relazionale, il contenuto deve essere coinvolgente, comprensibile e non eccessivamente lungo. Occorre che manteniate un’immagine coordinata e utilizziate il tono di voce che caratterizza la vostra comunicazione.

A partire dalla nostra consolidata esperienza in ambito di email marketing, abbiamo identificato tre modi con cui un’azienda può fidelizzare i clienti attraverso la newsletter:

Non creare newsletter autoreferenziali e solo commerciali

Create contenuti di qualità prodotti da voi, che abbiano una forte identità e siano coerenti con la vostra azienda per costituire una community. È auspicabile alternare email promozionali, contenenti proposte e offerte, ad altre di carattere informativo, effettuando prima un test su una lista ridotta, per valutare le reazioni degli iscritti.

Sono molte le opportunità offerte dall’email marketing! Se sei pronto a coglierle, ma hai dubbi sulla strategia migliore per la tua attività, non esitare a contattarci https://comoco.it/il-blog-di-comocomunica/

  1. Stabilire un appuntamento fisso e rispettarlo sempre

L’attesa di una newsletter generosa non può essere disattesa. La frequenza d’invio dipende dal tipo di contenuti da veicolare. Avete scelto ad esempio il venerdì mattina di ogni settimana come momento più efficace nel quale inviare la newsletter? Bene, in questo modo create un vero e proprio rito per chi vi segue.

  1. Coccolare gli iscritti regalando ogni tanto dei codici sconto

La promozione continua di sconti e coupon può far scemare l’interesse dell’utente con il tempo. Non utilizzate indirizzi del tipo “no-reply” perché non vi permettono di instaurare un dialogo con chi vi legge. Regalare contenuti di valore alle persone è il miglior modo per ricevere in cambio risposte e suggerimenti per migliorarla.

Il principale obiettivo delle newsletter è far sì che il destinatario le apra e l’oggetto del messaggio deve contenere parole strategiche che catturino la sua attenzione rispetto alle centinaia di email che riceve ogni giorno. Inviare email in occasione di compleanni e anniversari incrementa le transazioni di circa 5 volte rispetto alle normali email. Analizzate periodicamente i risultati delle campagne osservando 3 indicatori:

  • il tasso di rimbalzo (rapporto tra le email non consegnate che restituiscono un messaggio di errore DNS o SMTP e il numero totale delle email inviate), in particolare l’hard bounce (il nome di dominio non esiste più o la sintassi dell’email non è corretta) dovrebbe essere sempre 0%
  • il tasso medio di apertura (rapporto tra le email aperte dai contatti e il numero di email consegnate) permette di valutare la pertinenza dell’oggetto dell’email, la qualità e il coinvolgimento della vostra lista contatti.
  • il tasso medio dei clic (rapporto tra il numero di email in cui un contatto ha cliccato su un link e il numero di email inviate) permette di valutare l’interesse dell’offerta e l’efficacia delle call to action.

Secondo lo studio di Litmus in tutto il mondo il tasso medio di apertura è del 22,8%, mentre il tasso medio dei clic è del 3,5%; per cui ci si può ritenere soddisfatti quando si superano queste percentuali.

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Lead generation: i preparativi per attrarre i tuoi futuri clienti

Lead generation: i preparativi per attrarre i tuoi futuri clienti

Conosci gli 8 elementi indispensabili per un’efficace landing page? Corri a leggerli: ne avevamo parlato in un precedente articolo. Per far sì che la landing page sia facilmente fruibile dagli utenti, occorre innanzitutto ottimizzarla per i dispositivi mobili. Sarà necessario poi avviare una campagna di lead generation, senza trascurare la possibilità di fare campagne sponsorizzate aventi l’obiettivo di acquisire nuovi contatti direttamente sulle piattaforme social come Facebook e LinkedIn.

La percezione del prodotto in base al “calore” del pubblico

Ricevi talvolta richieste di contatto su LinkedIn da persone che non conosci e poi quando accetti ti arriva subito dopo un messaggio privato con cui esse cercano di venderti un prodotto o servizio? Si tratta della vendita cosiddetta  “a freddo”, ossia senza alcun step intermedio, tra il momento del contatto e quello della proposta vera e propria. Come mostra Seth Godin, in “This is Marketing”, questo approccio non funziona, occorre infatti arrivare dritti al cuore di ogni singola persona.

Il primo passo per riuscirci è invece la profilazione degli utenti, necessaria per capire come comunicare, ossia nella maniera più appropriata, il tuo prodotto e agire successivamente in modo da portarli ad essere “caldi”. 

Qualora volessi ricevere consigli, informazioni, supporto o quant’altro in merito alle campagne di Lead Generation, non esitare a scriverci un’email a info@comoco.it, a telefonarci allo 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

La calamita per le campagne di Lead generation

Conquistare il pubblico non è per niente semplice, soprattutto quando devi confrontarti con migliaia di competitor. Dai perciò un “assaggio” o una prova/demo del tuo prodotto/servizio creando un contenuto o un incentivo che sia funzionale al pubblico e allo stesso tempo dimostri il reale valore aggiunto promesso.

Il tuo obiettivo è quello di avere nuovi iscritti alla tua newsletter? Offri magari un ebook in cambio della preziosa iscrizione. Vorresti più partecipanti all’evento online che stai organizzando? Il lead magnet potrebbe essere un codice sconto, dedicato ai primi 10 iscritti entro una determinata data, per l’acquisto del biglietto, facendo leva sui principi di scarcity e urgency.

Naturalmente tutto dipende dalla fase del funnel in cui si trova il potenziale cliente: è infatti controproducente proporre un acquisto a chi ti ha appena conosciuto. Quando il contatto, entrato nel funnel, non è ancora pronto per acquistare, allora deve essere “nutrito” con una serie di contenuti personalizzati e rilevanti, che hanno lo scopo di costruire e infondere fiducia e siano capaci di rispondere alle sue obiezioni (lead nurturing).

HubSpot, Salesforce, Zoho CRM, CRM in Cloud: scegli uno di questi software per la gestione della lista contatti in modo da assegnare un punteggio a ogni azione compiuta dall’utente (es: un punto per l’apertura dell’email, due per il click sul link e così via) all’interno della mailing list. All’utente che alla fine ottiene un certo punteggio, da te deciso e impostato, dovrà arrivargli, in automatico, un’email di vendita.

Parlaci del tuo progetto e delle tue esigenze: sceglieremo insieme a te la migliore strategia di lead nurturing  https://comoco.it/contattaci/

Finanziamenti per lo sviluppo dell’E-Commerce: apertura sportello 3 giugno

Finanziamenti per lo sviluppo dell’E-Commerce: apertura sportello 3 giugno

Siamo a metà dell’anno ed è chiaro che la crescita nell’utilizzo dell’e-commerce tenderà ad aumentare anche nell’immediato futuro. Molte aziende  stanno trasformando i loro siti in veri e propri luoghi virtuali dove incontrare i clienti e vendere i propri prodotti e servizi.

Più dell’80% delle persone che popolano il web hanno usato Internet per effettuare un acquisto nell’ultimo anno. I tuoi clienti si aspettano di poterti raggiungere ed acquistare i tuoi prodotti in qualsiasi momento. Se non sei sul web, i tuoi clienti andranno a fare i loro acquisti online dai tuoi concorrenti.

ComoComunica è specializzata nello sviluppo e nella promozione di soluzioni e-commerce professionali, visita in nostro sito e contattaci per una consulenza https://comoco.it/contattaci/

Anche Simest, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene da anni la crescita delle imprese italiane, ha capito l’importanza della digitalizzazione e propone a partire dal 3 giugno un programma per lo sviluppo dell’E-commerce in Paesi esteri

DI COSA SI TRATTA?

Finanziamento a tasso agevolato per sostenere lo sviluppo di soluzioni di e-commerce in Paesi esteri, attraverso una piattaforma informatica sviluppata in proprio o tramite soggetti terzi (market place), per la distribuzione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano

A CHI SI RIVOLGE?

A tutte le imprese con sede legale in Italia con almeno due bilanci depositati relativi a due esercizi completi

SPESE AMMISSIBILI

  • creazione e sviluppo di una propria piattaforma informatica
  • gestione/funzionamento della propria piattaforma informatica / market place
  • attività promozionali e formazione connesse allo sviluppo del programma

COME FUNZIONA

Il finanziamento può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati.

Importo massimo finanziabile: € 450.000,00 per la realizzazione di una piattaforma propria e di 300.000,00 euro per l’utilizzo di un market place fornito da soggetti terzi

Importo minimo finanziabile: € 25.000,00 in entrambi i casi

Tasso di interesse: l’impresa può ottenere fino al 50% del finanziamento (nel limite di 800 mila euro) a fondo perduto. Sulla quota restante è applicato un tasso di interesse fisso per tutta la durata del finanziamento e pari allo 0,055%.

Durata del finanziamento: 4 anni di cui 1 di pre-ammortamento, in cui si corrispondono i soli interessi e 3 anni di ammortamento per il rimborso del capitale e degli interessi; le rate sono semestrali posticipate a capitale costante.

PROCEDURA

È necessario registrarsi sul Portale di SIMEST, compilare la domanda di finanziamento, sottoscriverla digitalmente da parte del legale rappresentante ed effettuare l’invio tramite il medesimo Portale.

Per saperne di più:

https://www.simest.it/e-commerce/per-saperne-di-pi%C3%B9-ECommerce

Da 10 anni ComoComunica supporta le realtà imprenditoriali, aiutandole a sfruttare al massimo le potenzialità del web. Con la realizzazione di un sito e-commerce e lo sviluppo di una strategia digitale, ti aiutiamo ad acquisire velocemente nuovi clienti e ad espanderti su mercati internazionali. Scrivici una mail a info@comoco.it oppure vienici a trovare, siamo a Como, in Via Scalabrini 2/4.

Landing Page efficace: 8 elementi per il successo della tua attività

Landing Page efficace: 8 elementi per il successo della tua attività

Uno degli errori più grandi è la valutazione del proprio sito web come il punto di arrivo di una strategia di promozione, invece esso rappresenta il punto centrale della strategia. Si tratta infatti di un canale necessario per comunicare con il pubblico individuato e per creare il proprio percorso di acquisizione clienti.

Perché far “atterrare” l’utente su una landing page?

La landing page è la cosiddetta “pagina di atterraggio” che ha l’obiettivo di fornire tutte le informazioni utili a convincere il visitatore a compiere una determinata azione (acquisto di un prodotto, download di un servizio, conferma di iscrizione a un evento e così via). Può essere sviluppata all’interno di un CMS (Content Management System) come WordPress, aggiungendo particolari funzionalità tramite dei plugin come Elementor, grazie al sistema drag & drop.

 

È fondamentale che sia ben visibile da qualsiasi tipologia di dispositivo. La creazione di un’efficace landing page richiede un’attenta e precisa pianificazione delle attività. Per maggiori delucidazioni o attività non esitare a contattarci  su https://comoco.it/contattaci/

 

Come progettarla per attirare in pochi secondi  l’attenzione di un utente?

Il framework CONVERTS ti permette di seguire uno schema per strutturare un’efficace landing page. Vediamo insieme gli otto elementi che rappresentano l’acronimo:

  1. C come Clear Call To Action (CTA)
  2. O come Offer
  3. N come Narrow Focus
  4. V come Very Important Attributes (VIA)
  5. E come Effective Headline
  6. R come Resolution-Savvy Layout
  7. T come Tidy Visuals
  8. S come Social Proof

 

Chiamata all’azione chiara: sfrutta sempre al meglio l’esiguo spazio a disposizione all’interno del pulsante, non limitandoti a riempirlo con un banale “Clicca qui”. Utilizza brevi, chiarissime e invitanti CTA come “Comincia subito” trasmettendo l’importanza di scaricare un video nell’immediato.

Offerta: utilizza un lead magnet che incentiva le persone a lasciare i propri dati o iscriversi alla newsletter per ottenere l’ambito codice sconto. Il visitatore impiega 8 secondi o anche meno per decidere se rimanere sulla pagina o abbandonarla: quindi rendi concisa l’offerta di valore! È fondamentale scegliere un tono di voce che trasmetta la tua personalità così il lettore si innamorerà e si ricorderà di te e della tua ttività.

Messa a fuoco: elimina tutto ciò che è superfluo come alcune animazioni e ingombranti blocchi di testo. Lascia solo l’essenziale “less is more”.

Attributi molto importanti: esplicita i benefici che i tuoi potenziali clienti possono ottenere entrando in contatto con la tua realtà e le esigenze che possono essere soddisfatte con il tuo prodotto o servizio.

Titolo efficace: accertati che il titolo sia messo in evidenza, più del logo o del nome della tua attività. Spiega sinteticamente quale valore generi ai tuoi clienti e perché dovrebbero scegliere il tuo prodotto o servizio rispetto a quello della stessa concorrenza (Value Proposition).

Layout ottimale: mantieni pulita la struttura della pagina per permettere al visitatore di concentrarsi sugli aspetti essenziali legati alla tua attività: logo, titolo, CTA principale e un supporto visivo, sotto forma di immagine evocativa, a lato o come sfondo, oppure un’illustrazione metaforica.

Grafica ordinata: non eccedere con gli elementi grafici (le foto stock fanno abbassare la credibilità), perché appesantirebbero il caricamento della landing page. La velocità conta così come l’esperienza.

Riprova sociale: inserisci recensioni dei clienti e certificazioni dei tuoi partner per infondere fiducia e affidabilità nella tua attività.

 

Noi di Comocomunica da anni sperimentiamo versioni diverse della landing page per capire quale di esse ottiene il miglior tasso di conversione. Abbiamo inoltre l’esperienza e le competenze specialistiche per raggiungere i tuoi obiettivi. Qualora tu abbia necessità d’indicazioni o di un supporto, puoi contattarci anche con un’email a info@comoco.it,  al tel. 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

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E-commerce: per Micro, Piccole e Medie imprese lombarde contributo a fondo perduto fino a 15.000€

E-commerce: per Micro, Piccole e Medie imprese lombarde contributo a fondo perduto fino a 15.000€

Il rallentamento del commercio tradizionale è stato compensato dalla forte crescita dell’E-commerce, un fenomeno che ha subito un’accelerazione nei mesi di lockdown, ma che era già in atto prima e sicuramente non destinato ad esaurirsi con la riapertura delle attività.

A dimostrare le priorità su cui intervenire quest’anno c’è lo studio dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, che vede ai primi posti la maggiore flessibilità e resilienza del sistema logistico (per il 62% dei manager), la digitalizzazione dei processi (50%), la sicurezza degli operatori lungo la filiera (38%) e la semplificazione della gestione dei flussi logistici (27%).

Il contributo dedicato all’E-commerce è un’importante misura agevolativa per le micro, piccole e medie imprese lombarde che intendono sviluppare e consolidare la propria posizione sul mercato nazionale e/o internazionale tramite l’apertura e/o il consolidamento di un canale commerciale per la vendita online dei propri prodotti B2B e/o B2C, appoggiandosi a servizi forniti da soggetti terzi o realizzati all’interno del sito web proprietario.

A chi è rivolto il contributo E-commerce

Dalle 10.00 del 19 maggio 2021 sarà possibile per le miicro, piccole o medie imprese con sede operativa iscritta e attiva al Registro Imprese delle Camere di commercio della Lombardia presentare la domanda di accesso al Bando E-Commerce 2021. Due tipologie di intervento in base alla dimensione dell’impresa:

  1. micro impresa (fino a 10 addetti e fino a € 2 milioni di fatturato o totale di bilancio annuo), 70% delle spese ammissibili.
  2. medio-piccola impresa (con addetti tra 11 e 250 ed entro € 50 milioni di fatturato o totale di bilancio annuo), 50% delle spese ammissibili.

I requisiti richiesti sono minimi e le domande vanno presentate entro le 12.00 del 22 giugno 2021.

Non c’è tempo da perdere, se hai in mente di sviluppare e consolidare la tua posizione sul mercato nazionale e/o internazionale questa è l’occasione che fa per te! Ricorda che lo sportello è valutativo con prenotazione dei fondi secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda.

A quanto ammonta e cosa copre il contributo E-commerce

Il totale stanziato per questo incentivo è pari a 4.525.000,00 €. Ogni impresa può beneficiare di una sola richiesta di contributo a fondo perduto e a parziale copertura delle spese sostenute, quietanzate e rendicontate  entro il 31 dicembre 2021 (al netto di IVA). Si tratta di un’eccezionale opportunità che va davvero colta al volo.

Tra le spese ammissibili rientrano l’apertura e/o il consolidamento di un canale commerciale per la vendita online dei propri prodotti (b2b e/o b2c):

  • forniti da terze parti
  • realizzati nel proprio portale aziendale proprietario.

I progetti dovranno inoltre perseguire almeno una delle seguenti finalità:

  1. digitale come integrazione del negozio fisico tramite:
  • lo sviluppo di canali digitali per supportare le fasi di pre-vendita, post-vendita o per abilitare la vendita;
  • lo sviluppo di app e mobile site per le fasi di pre-vendita, post-vendita o per abilitare la vendita;
  • siti informativi/E-commerce e app/mobile site;
  • utilizzo di strumenti digitali innovativi, come la predisposizione dello showroom digitale tramite realtà aumentata oppure la predisposizione di canali sia online che offline all’interno di una stessa esperienza di acquisto (ad esempio il click and collect che permette acquisto online e ritiro in negozio).
  1. sviluppo di nuove soluzioni logistiche aggregando soggetti con medesimi bisogni in un’unica piattaforma di vendita online oppure predisponendo una rete di logistica integrata alla gestione del magazzino. Tutto ciò tramite soluzioni per incrementare le performance di magazzino, come il voice picking, sistemi per demand and distribution planning, sistemi di tracciamento dei prodotti lungo la supply chain attraverso RFId, soluzioni di intelligent transportation system;
  2. approccio omnicanale per offrire un’esperienza integrata al cliente finale, usando canali di vendita complementari  tra loro. Per “omnicanalità online” si intende l’uso di più canali online di natura diversa (almeno 2), per esempio sito proprio + marketplace + retailer digitali + siti di couponing o di flash sales + piattaforme social;
  3. social E-commerce ovvero prevedere la possibilità di acquisto direttamente sui  Social Media;
  4. adeguamento tecnologico dell’esperienza di vendita per gli smartphone, dispositivi da cui viene ormai effettuata la maggioranza degli acquisti online.

Come possiamo aiutarti

Saremo ben lieti di affiancare e supportare la tua azienda nell’ottenimento di questo contributo e iniziare a collaborare con te in ambito digital riguardo i seguenti servizi:

  • sviluppo e gestione piattaforma E-commerce e app/mobile site;
  • consulenza strategica e operativa in ambito E-commerce (Business Model, Conversion Rate Optimization, UX Design e pianificazione delle campagne Facebook Ads e Google Ads);
  • formazione sui canali social per una strategia di E-commerce e su ogni tematica Digital Marketing.

In ComoComunica abbiamo l’esperienza e le competenze specialistiche per realizzare e/o gestire la tua idea. Qualora tu abbia necessità di indicazioni o di un supporto nella presentazione del progetto per ottenere il contributo, puoi contattarci utilizzando il nostro form https://comoco.it/contattaci/, l’email info@comoco.it, il telefono 031 4490536 o venendo a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini 2/4 a Como.

Per ulteriori approfondimenti trovi qui il bando E-Commerce 2021, la documentazione e le FAQ ufficiali.

 

Tre strumenti per migliorare il lavoro in presenza

Tre strumenti per migliorare il lavoro in presenza

Smart working è una parola entrata prepotentemente nel nostro lessico. La pandemia ha introdotto la pratica del lavoro agile, o da casa, che per molti non è più solo occasionale, ma ormai un’abitudine quotidiana.

Secondo il World Trend Index, l’indagine di Microsoft condotta sullo stato del posto di lavoro attraverso un campione di 30mila persone in 31 Paesi, in Italia siamo sempre ben oltre la media per i risvolti negativi.

Il 68% degli intervistati sostiene di essere sovraccaricato di lavoro con l’avvento del lavoro in remoto dovuto alla pandemia, contro il 54% della media mondiale. Così non stupisce che in Italia siano meno le persone che vorrebbero continuare con il lavoro flessibile ossia 65% contro la media del 73%.

Per restare aggiornato sulle ultime novità nel mondo del digital marketing e della comunicazione continua a seguirci sul nostro blog https://comoco.it/il-blog-di-comocomunica/

Perché il lavoro flessibile non dovrebbe rimanere la norma?

In Italia i 600mila che avevano già adottato questa modalità sono diventati 6 milioni alla fine della prima fase della crisi sanitaria. Si può lavorare da remoto, ma non crescere, collaborare o condividere le proprie esperienze con successo lavorando per l’appunto a distanza.

L’ufficio è il luogo nel quale la cultura aziendale prende vita, dove le persone possono contribuire in modo personale al raggiungimento degli obiettivi. Per questo la sede del lavoro non cesserà di esistere, ma sarà adeguata alle nuove esigenze.

Quest’anno Google prevede di investire 7 miliardi di dollari per ampliare i propri uffici e i data center in 19 stati americani. Un miliardo sarà destinato esclusivamente allo stato della California.

 

Fonte: https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/google-investe-7-miliardi-di-dollari-in-uffici-e-data-center-negli-usa/

L’obiettivo non è “controllare” i comportamenti dei singoli dipendenti, ma individuare degli appositi modelli per migliorare la loro produttività. E la tecnologia ci aiuterà a rendere ibridi gli ambienti di lavoro.

In quest’ultimo anno abbiamo imparato a conoscere meglio tre strumenti di lavoro collaborativo:

  • Miro è una lavagna virtuale e interattiva per la collaborazione visiva in tempo reale del team. Pensata per avere sott’occhio foto, video, note adesive, documenti e file di Google Drive su una tela infinita.

  • TimeCamp permette di tracciare il tempo impiegato per qualsiasi attività lavorativa appartenente al progetto di un cliente facendo partire un timer.

  • Trello è un tool utile per organizzare l’agenda, il lavoro e monitorare l’andamento dei progetti. Altre due valide alternative sono ClickUp e Asana.

Per ricevere inoltre maggiori informazioni riguardo l’attività di Project e Team Management, non esitare a contattarci attraverso il nostro form https://comoco.it/contattaci/.

Google My Business: come migliorare il posizionamento dei punti vendita nei risultati di ricerca locale

Google My Business: come migliorare il posizionamento dei punti vendita nei risultati di ricerca locale

Nel precedente articolo abbiamo spiegato l’importanza del posizionamento local per qualsiasi realtà imprenditoriale con più punti vendita distribuiti sul territorio nazionale. La visibilità della scheda Google My Business nei risultati di ricerca per categoria, prodotto o servizio non dipende solo dai contenuti propri della scheda (foto e recensioni), ma anche da contenuti esterni alla scheda, presenti su altre piattaforme (Facebook, sito web, portali di recensioni) che Google riesce a ricollegare all’attività locale.

ComoComunica si occupa da anni anche di questa attività, visita il nostro sito http://wwww.comoco.it/ per approfondire i servizi che offriamo alle aziende.

Per uno dei punti vendita appartenente ad uno dei nostri clienti (moderiamo le recensioni di 327 attività local) abbiamo risposto a ben 261 recensioni ricevute sulla scheda Google My Business così suddivise 32 a gennaio, 96 a febbraio, 58 a marzo e 75 fino al 20 aprile. Dal rendimento del profilo nel periodo indicato teniamo sotto controllo nel tempo le azioni degli utenti:

Totale ricerche
Ricerche di scoperta
Visualizzazioni totali
Visualizzazioni nella Ricerca
Visualizzazioni su Maps
Azioni totali
Gennaio
4355
3706
5049
3517
1532
338
Marzo
5029
4391
6012
3910
2102
340

Google My Business fornisce anche ottime informazioni per migliorare la strategia di local marketing dell’attività ad esempio sono state 235 le interazioni sul profilo, 8.150 gli utenti che hanno visualizzato il profilo e 3.005 le ricerche che hanno restituito il profilo, in particolare l’elenco delle query di ricerca utilizzate per trovare il punto vendita su Google.

Qualora avessi domande o necessità di chiarimenti in merito all’andamento del numero di visite al negozio non esitare a contattarci https://comoco.it/contattaci/.

Gestione delle schede Google My Business

Dall’approfondimento condotto su un campione di 20 punti vendita appartenenti a 6 drugstore e 7 appartenenti alla Grande Distribuzione Organizzata emergono queste osservazioni relative alle schede Google My Business:

  • le informazioni non sono compilate in maniera completa e precisa (numero di telefono, orari di apertura e chiusura, categoria). Il punto vendita potrebbe risultare nascosto agli utenti che applicano il filtro “Aperti adesso” o scartato perché il geo-tag è stato posizionato male e non sono individuabili le informazioni indispensabili per raggiungerlo in breve tempo.

Meglio si gestiscono i dati, più si migliora la visibilità, il posizionamento e l’esperienza dell’utente. Google non raccoglie le informazioni sulle attività business solo dal sito web ufficiale, ma anche dalle recensioni, Q&A e fonti di terze parti.

In ComoComunica facciamo molte analisi relative alle varie categorie merceologiche, offrendo un buon indirizzo per le scelte strategiche di local marketing.

  • con poche immagini Google non può verificare l’attività commerciale, perciò occorrerebbe ad esempio aggiungere le foto dell’insegna vista dalla strada oltre alla segnaletica che indica il nome dell’attività e il suo ingresso. Inoltre la compilazione degli attributi possono migliorare le opportunità di visibilità, ad esempio con le ricerche local correlate proposte su Google Maps.


  • le recensioni positive e negative dei clienti non vengono gestite in modo continuativo. Per Google costituiscono invece uno dei maggiori fattori di ranking dell’attività sul motore di ricerca e sulle mappe. Occorre alimentarle con costanza perché perdono rilevanza nel corso del tempo. Un numero consistente di recensioni positive può avere un impatto considerevole sulla reputazione di un’attività locale, così come un rating negativo può pregiudicare il rendimento del business.

 

Brand Drugstore
Moderazione recensioni
Brand GDO
Moderazione recensioni
Magazzini Maury’s
Sì, ma le risposte sono minime e brevi
Bennet
Sì, ma le risposte sono minime e non soddisfacenti
Acqua&Sapone
NO
Iperal
Sì, ma risponde alle negative
Tigotà
NO
Tigros
NO
Caddy’s
NO
MD
NO
IperSoap
NO
Carrefour
Sì, ma le risposte alle negative sono poche e molto simili tra loro
La Saponeria
NO
Eurospin
NO
CRAI
NO


Dare priorità alle recensioni che richiedono chiarimenti e a quelle che evidenziano aspetti positivi su cui si desidera focalizzare l’attenzione;Tuttavia esistono
buone pratiche che suggeriamo:

  1. Rispondere con attenzione e rapidamente alle recensioni più pertinenti, piuttosto che a tutte indistintamente senza alcuna personalizzazione;
  2. Ricordarsi che le recensioni sono pubbliche, quindi se definisci un modello di risposta assicurati però che le risorse dedicate a questa attività siano preparate quando hai alti picchi di presenze nel punto vendita: il servizio infatti si complica e aumenta il rischio di errori con conseguente aumento delle recensioni negative.

Qualora il tuo piano di monitoraggio di ogni tua attività local dovesse aver bisogno di un supporto in tal senso contattaci via email a info@comoco.it o telefonicamente al 0314490536 o vieni a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini, 2/4 a Como.

 

Local marketing: gestire più punti vendita su Google My Business

Local marketing: gestire più punti vendita su Google My Business

Nel precedente articolo abbiamo mostrato quanto sia importante saper creare i giusti contenuti per ogni step del funnel tramite un’efficace strategia di email marketing. Se te lo fossi perso, puoi leggerlo qui https://comoco.it/email-marketing-limportanza-della-segmentazione-del-pubblico/

I fattori più importanti che influiscono, in modo diretto o indiretto, sul buon posizionamento locale di un’attività possono essere suddivisi in tre macro aree:

  1. backlink, menzioni, SEO off-site e digital PR;
  2. Google My Business e social media;
  3. sito web e SEO on-site.

ComoComunica si occupa da ormai dieci anni di offrire questi servizi, se vuoi saperne di più visita il nostro sito https://comoco.it/

Dieci vantaggi per i quali conviene investire tempo e risorse su Google My Business

Ogni volta che un utente cerca un prodotto, un servizio o un’azienda tramite una parola chiave la SERP di Google può cambiare, soprattutto da mobile, in base alla località in cui si trova. I primi tre risultati che Google gli restituisce sono le schede Google My Business.

Verificare, ottimizzare e gestire quotidianamente le informazioni aziendali degli account Google My Business può portare enormi benefici ai singoli punti vendita che riassumiamo di seguito:

  • è uno strumento gratuito che offre l’opportunità di migliorare la visibilità nelle ricerche geolocalizzate o sulle mappe;
  • permette di fare brand awareness attraverso una scheda nella quale l’utente trova le foto dell’attività suddivise per categoria;
  • è possibile gestire tutte le schede da un indirizzo email con il dominio ufficiale dell’attività;
  • consente di avere un’ottima visualizzazione anche da mobile;
  • posiziona l’attività nei risultati immediatamente sotto la mappa nel momento in cui l’utente effettua una ricerca del tuo prodotto o servizio nell’area geografica d’interesse all’interno di Google Maps;
  • offre la possibilità di racchiudere tutti i dati informativi dell’azienda che riportate sul sito in un’unica schermata: gli orari di apertura e chiusura, le opinioni dei clienti nonché corretti NAP (Number, Address, Phone number) in quanto sono un sinonimo di affidabilità agli occhi di Google;
  • permette di modificare le informazioni e gli attributi delle schede di ogni punto vendita non singolarmente, ma in maniera collettiva;
  • dà la possibilità di gestire tutte le sedi dell’azienda attraverso un unico pannello di controllo e scaricare in blocco statistiche dettagliate in un unico foglio di lavoro al fine di intervenire in corso d’opera su ciò che si sta facendo;
  • fa in modo che l’azienda possa essere contattata in diverse modalità: numero di telefono per chiamare e chiedere informazioni, indicazioni stradali per raggiungere direttamente la sede fisica, messaggistica per rispondere alle domande in modo istantaneo anche con messaggio di benvenuto personalizzato;
  • fornisce un modo per interagire con chiunque cerchi l’attività con la pubblicazione di specifiche tipologie di post (aggiornamento, evento, offerta o prodotto) direttamente su ogni scheda locale.

Se hai domande specifiche a riguardo, come sempre, non esitare a contattarci via email a info@comoco.it o telefonicamente al 0314490536 o vieni a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini, 2/4 a Como

La gestione dei feedback positivi e negativi è un’attività costante e delicata

Le recensioni trasmettono affidabilità e fiducia nei consumatori: un numero consistente di recensioni positive può avere un impatto considerevole sulla reputazione di un’attività locale, così come un rating negativo può d’altro canto peggiorare il rendimento del business. Per questo il numero di recensioni e la relativa media del rating rappresentano due indicatori chiave del piano di monitoraggio di ogni attività local.

Per gruppi della GDO e del settore immobiliare ne monitoriamo l’andamento nel tempo, confrontando i risultati coi dati di posizionamento, traffico e revenue. Ciò permette di avere a disposizione un quadro completo e di migliorare continuamente la strategia di local marketing dei singoli punti vendita/agenzie.

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Email marketing: l’importanza della segmentazione del tuo pubblico

Email marketing: l’importanza della segmentazione del tuo pubblico

Partiamo da un’affermazione che sentiamo spesso: “l’email marketing è una perdita di tempo”.
Sarà vero? Sicuramente l’invio massivo di email, con qualunque prodotto e servizio a sconosciuti utenti della tua
newsletter, non ti permetterà di coltivare un rapporto con loro. Anzi si rischiano anche sanzioni quando la lista di
indirizzi email non è stata acquisita nel pieno rispetto del GDPR.
Sta a noi identificare come e quando inviare le nostre comunicazioni di posta catturando l’interesse del pubblico, in
modo che decida spontaneamente di acquistare un tuo prodotto o servizio. Per questo motivo è fondamentale
tracciare la mappa del tuo percorso di acquisizione clienti e segmentare la tua lista contatti.
Vediamo come agire per organizzare i contenuti della tua newsletter in base alle liste di utenti:

1. Non clienti (chi conosce l’azienda e ha interagito con le tue inserzioni, ma non ha compiuto specifiche azioni verso i tuoi contenuti)

Contenuti consigliati:
● racconta perché dovrebbe scegliere la tua azienda o il tuo prodotto piuttosto che la concorrenza
● trasmetti il valore dei tuoi prodotti grazie alla riprova sociale (testimonianze, case history di clienti soddisfatti,
risultati raggiunti che ti rendono autorevole ai suoi occhi e così via).
Non tutti i contatti presenti nel tuo database sono uguali. Attraverso un’opportuna segmentazione del database puoi
monitorare ad esempio ogni quanto i tuoi clienti acquistano nell’arco di un determinato periodo.
In ComoComunica non valutiamo la strategia di email marketing solo dalle interazioni degli iscritti sui contenuti inviati,
ma guardiamo anche le metriche di vanità come click-through-rate, open e conversion rate. Per qualsiasi curiosità
riguardo la tua attività di e-mail marketing, non esitare a contattarci attraverso il nostro form
https://comoco.it/contattaci/.

2. Interessati a un determinato prodotto o servizio (chi abbandona il carrello di un ecommerce o ha scaricato i tuoi materiali gratuiti, richiede informazioni o un preventivo lasciandoti i suoi dati)

Contenuti consigliati:
● fornisci ulteriori motivazioni affinché scelga il prodotto di suo interesse mostrando recensioni positive;
● nel caso di un ecommerce offri un piccolo sconto
Le interfacce dei numerosi tool di email marketing sono diverse, ma le funzionalità sono simili per quanto riguarda la
gestione delle liste. Pertanto alla base dell’utilizzo di questi strumenti è importante aggiornare le impostazioni relative
ai comportamenti del pubblico presente nella tua lista.
Scrivici un’email a info@comoco.it, chiamaci al 0314490536 o vieni a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini,
2/4 a Como per ricevere maggiori informazioni in merito.

3. Clienti (chi ti ha già dato la sua fiducia acquistando ad esempio sul tuo ecommerce)

Contenuti consigliati:
● coinvolgilo nel post vendita con un sondaggio o iniziative che riguardino una raccolta punti
● proponi prodotti che completano e integrano il suo acquisto (up/cross selling)
● coccolalo nel tempo ricordandogli che ha fatto bene a sceglierti come suo fornitore.

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Twitter: monetizzare i contenuti, gruppi per la community e altro

Twitter: monetizzare i contenuti, gruppi per la community e altro

Twitter nasce nel 2006 in California come servizio di notizie e microblogging. Nel 2018 è arrivato a 321 milioni di utenti attivi al mese, un fatturato di oltre 2,5 miliardi di dollari l’anno e un valore di mercato pari a 10 miliardi di dollari.

Nel 2020 abbiamo visto una crescita del numero di iscritti del 20% rispetto agli anni precedenti, ma una diminuzione del fatturato, penalizzato anche dagli attacchi hacker che ha visto colpiti account di personaggi molto noti.

Attualmente le persone che visitano la piattaforma sono circa 500 milioni al mese; non tutti però sono iscritti al social, Twitter permette infatti di visualizzare gli altri account senza dover possedere un proprio profilo.

Siamo a disposizione nel caso avessi domande o volessi ricevere chiarimenti in merito ad alcune funzioni https://comoco.it/contattaci/

Il social network cinguettante

L’audience di Twitter è adulta e il 63% degli utenti ha un’età compresa tra i 35 e i 65 anni. Vediamo anche una differenza di genere notevole, infatti il 66% degli utenti sono uomini e solo il 34% donne. La sua crescita è stata costante nel tempo in quanto a metà del 2000 era considerato il più grande rivale di Facebook (nato nel 2004). Se però Facebook è stato pensato per essere una piattaforma di intrattenimento, Twitter invece è stato progettato per essere una piattaforma di informazione e uno strumento per fare giornalismo partecipativo.

La sua grafica è semplice e con poche funzioni che lo rendono facile da usare. È un canale perfetto anche per le aziende che vogliono raccontarsi e aggiornare il loro pubblico in modo distinto e formale. Un messaggio può avere un testo di massimo 280 caratteri, quindi deve essere conciso in modo da comunicare senza perdere l’attenzione dell’utente. Secondo uno studio del 2014 ben il 44% delle persone sulla piattaforma, che hanno un profilo, non twittano, ma sono iscritte per restare aggiornate.

Nel caso volessi ricevere maggiori informazioni su come iniziare a usare Twitter per il tuo Business, puoi scrivere un’email a info@comoco.it, chiamarci al 031 4490536 o venire a trovarci presso la nostra sede in Via Scalabrini, 2/4 a Como.

Ecco le ultime novità di Twitter:

Super Follow

Twitter ha presentato un progetto che vede la creazione di un nuovo modo per gli utenti di poter monetizzare il proprio profilo. Chi ha un seguito rilevante potrà creare dei contenuti premium a pagamento. I followers potranno visualizzarli pagando un’iscrizione mensile che permetterà loro di accedere ai contenuti extra, avere l’accesso ‘vip’ ai gruppi dedicati alla community e un badge da poter inserire nel proprio account per mostrare di essere parte di una fandom. Il costo dell’abbonamento è previsto essere di 4.99 dollari al mese.

Twitter Community

In futuro Twitter introdurrà i gruppi sulla propria piattaforma in modo che persone con gli stessi interessi, hobby e gusti potranno incontrarsi e avere conversazioni. Sarà un modo per stringere amicizie e trovare nuovi potenziali followers.

Birdwatch contro la disinformazione

Twitter ha deciso di combattere le fake news. Le notizie che sembreranno false saranno accompagnate da un ‘birdwatch’, cioè l’uccellino simbolo di Twitter che strizza un occhio. Twitter ha deciso anche di eliminare quei profili che contribuiscono alla disinformazione. Questa nuova feature verrà prima testata negli Stati Uniti.

Torna la spunta blu

Dal 2021 questa feature verrà sbloccata. Le categorie che potranno richiederla saranno 6: account governativi, aziende, marchi conosciuti, organizzazioni no profit rilevanti, VIP e personaggi attivi nel mondo dello sport, attivisti o persone influenti, che possono essere considerate ‘Twitter influencers’.

 

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YouTube: i prossimi cambiamenti alle funzionalità e agli strumenti per creator

YouTube: i prossimi cambiamenti alle funzionalità e agli strumenti per creator

YouTube è la piattaforma social più seguita di sempre con i suoi oltre due miliardi di utenti fissi, che equivalgono a un terzo delle persone che usano Internet. I suoi incassi rappresentano ben il 10% degli incassi complessivi Google. Google ha sempre mantenuto una certa segretezza sui reali ricavi di YouTube, che ha svelato per la prima volta solo nel 2019.

Il social porta al colosso del web un fatturato di 15.5 miliardi di dollari prodotti dalla vendita di spazi pubblicitari. La maggior parte degli utenti ha dai 18 ai 34 anni e il dispositivo più usato per accedervi è lo smartphone. È diffuso in più di 100 paesi con parlanti di oltre 80 lingue. Ogni singolo giorno vengono consumate un miliardo di ore di contenuti. Ecco alcune novità di YouTube 2021:

Più pubblicità

Da novembre 2020 YouTube ha annunciato ufficialmente che anche i canali YouTube che non fanno parte del programma creators “Youtube Partner Program“ diventeranno spazi pubblicitari.

I creators che fanno parte del programma continueranno a essere pagati per il servizio, mentre quelli che non ne fanno parte non riceveranno un compenso. Questa nuova politica, oltre ad incrementare i guadagni Google, vuole portare più persone ad iscriversi alla piattaforma ‘YouTube Premium’ che è una versione di YouTube a pagamento in cui la pubblicità è assente.

Il ‘Youtube Partner Program’ per poter monetizzare il proprio canale rimane comunque attivo per tutti quei canali che hanno raggiunto i requisiti richiesti cioè aver raggiunto più di 1000 subscribers e 4000 ore di visualizzazione complessiva nell’arco di 12 mesi.

Con la pubblicità video su YouTube paghi solo quando le persone guardano i tuoi annunci. Inizia a utilizzarla oggi stesso. Non aspettare! Comocomunica ha vasta esperienza in questi tipologia di servizio tanto da supportare molti clienti > https://comoco.it/contattaci/

Gli ‘Shorts’ di YouTube e le loro feature

Nel 2020 seguendo le orme degli altri social per contenere il fenomeno TikTok, anche Youtube ha introdotto gli ‘Shorts’. Mini video di 15 secondi che seguono il format di TikTok.

Il lancio di prova della nuova versione è stato nel settembre 2020 in India (dove TikTok è stato bannato dal governo) e ha avuto enorme successo con 3.5 miliardi di visualizzazioni di Shorts tutti i giorni. Ora Youtube è pronto a lanciare l’ultima versione in altri paesi e a marzo 2021 approderà negli USA.

Se la versione 2020 non aveva monetizzazione, ora nella versione 2021 c’è una nuova feature: l’applausometro. Gli utenti potranno mostrare il loro gradimento lasciando un applauso e l’insieme di applausi ricevuti si trasformerà in una fonte di guadagno per il creator.

Vuoi far decollare il tuo progetto online? Raccontacelo > al telefono 0314490536, di persona in Via Scalabrini, 2/4  Como o via mail se preferisci a info@comoco.it

YouTube avrà presto video a 4K e possibilità offline

YouTube TV è un servizio che è stato introdotto nel 2017 e che permette di vedere più di 85 canali in diretta e video on demand. È stata creata in competizione con le tv a pagamento. YouTube ha da poco annunciato che nel 2021 sarà possibile guardare i contenuti a risoluzione 4K.

L’utente sarà in grado di usufruirne solo con le tv ad ultima generazione 4K e una connessione internet in grado di supportare questo tipo di risoluzione. YouTube ha annunciato inoltre che sta lavorando sulla opzione di poter salvare o registrare i contenuti in modo da poterli vedere in modalità offline in un secondo momento.

YouTube sta lavorando al suo e-commerce

Ancora non è chiaro quando e come questa feature diventerà ufficialmente disponibile. YouTube ha però annunciato che sta lavorando sulla possibilità di poter fare acquisti direttamente dalla piattaforma. Per ora si stanno effettuando i primi test nel campo del beauty e dell’elettronica. Questo renderà più facile agli utenti di acquistare i prodotti che vedono in pubblicità o nei video.

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Il Video marketing per comunicare in modo efficace i tuoi contenuti

Il Video marketing per comunicare in modo efficace i tuoi contenuti

I video sembrano essere al momento i contenuti che appassionano e coinvolgono di più gli utenti. Le piattaforme hanno determinato le caratteristiche dei video che oggi vengono fruiti maggiormente da mobile.

Sulla scia di TikTok, che domina le classifiche mondiali come l’app più scaricata, anche Instagram nel 2020 ha dato vita ai mini video di 15 secondi chiamati Reels, dopo le Instagram Stories che durano solo 24 ore e la IGTV che supporta video da più di 1 minuto.

Tutto ciò dimostra che sono i video, a formato corto, a dominare il mercato e che in futuro la loro influenza aumenterà sempre di più. Secondo uno studio della multinazionale Cisco System si prospetta che l’82% dei contenuti sarà di questa tipologia entro il 2022.

YouTube Vs Twitch

Per sviluppare una strategia di video marketing efficace e coerente per i social media e il sito web è necessario partire dagli obiettivi e dal pubblico a cui sono indirizzati.

Possiamo seguirvi e supportarvi: dall’analisi delle esigenze fino all’operatività quotidiana. E per un consulenza sulla corretta impostazione delle campagne siamo a vostra disposizione. Contattateci: email info@comoco.it tel. 0314490536

Un’azienda che voglia aprire un proprio canale YouTube dovrebbe prestare attenzione all’ottimizzazione SEO dei contenuti, alle keyword, alle meta description e ai tag. La funzionalità “Video Chapters“, ovvero la suddivisione dei video in capitoli, è molto apprezzata dagli utenti, perché permette di raggiungere velocemente il momento desiderato in un video che dura un’ora.

Al raggiungimento dei 300 iscritti è possibile fare advertising tramite Google Ads (in quanto YouTube è proprietà di Google); ad esempio se l’obiettivo della campagna è l’aumento della visibilità del canale, esiste  una tipologia adatta e preferibile di annunci. Infatti con un budget di almeno 5€ al giorno si possono effettuare dei test per capire se un video è più performante degli altri.

Tra le piattaforme social dedicate allo streaming video c’è Twitch: lanciato nel 2011, come spin-off della piattaforma Justin.tv, venne comprato nel 2014 da Amazon e ogni mese sono attivi su di esso circa 4 milioni di italiani, soprattutto uomini (67%) e studenti (24%), con focus su scienza, tecnologia e musica.

A differenza di YouTube, che ha un core video, Twitch si basa sul concetto di broadcasting e sta investendo negli e-Sport e in altri settori attraverso creators del mondo musicale, beauty, fashion & fitness.

Inoltre viene messo a disposizione delle aziende un marketplace, dove si possono commissionare attività (es: 15 minuti di gioco X con relativo brief) mentre gli streamer decidono di scegliere e di accettarle al compenso concordato.

Se siete interessati, non esitate a contattarci per ulteriori informazioni, supporto o consulenza attraverso il nostro form https://comoco.it/contattaci/.

 

Brand Digital Reputation: come gestire correttamente la reputazione online

Brand Digital Reputation: come gestire correttamente la reputazione online

Secondo il World Economic Forum la digital reputation rappresenta il 25% del market value di un’azienda. Il Web e i social media assumono un ruolo primario per la costruzione di una solida reputazione di un brand, prodotto o servizio.

 

Non si può pensare che i social network siano compartimenti stagni; anzi essi sono luoghi in cui far crescere le community che contribuiscono a migliorare l’immagine dell’azienda. Bisogna innanzitutto ascoltare e non solo misurare, imparando a valutare l’efficacia delle attività svolte e le conversazioni degli utenti anche sui canali non ufficiali per metterle in relazione con la strategia del Brand.

 La migliore valutazione della fornitura di servizi. stelle gialle luminose e una mano femminile con un dito indice su uno sfondo rosso Foto Premium

Le cause di una Social Media Crisis possono avere origine interna o esterna:

  1. nel primo caso si tratta di situazioni generatesi a partire dal contenuto pubblicato dal brand;
  2. nel secondo caso dipendono da notizie che possono avere un impatto sul brand. Es: l’assonanza del nome del virus con quello dello storico marchio messicano di birra Corona ha provocato perdite dei ricavi per circa 285 milioni di dollari.

 

La gestione su tre livelli in base alle potenziali cause della crisi

In entrambe le suddette situazioni è indispensabile elaborare un efficace processo di gestione della crisi che viene adattato alle esigenze, dimensioni e caratteristiche di ogni cliente.

  • Priorità LOW
  • Problematiche: Critiche alle pubblicazioni, battute ironiche sul contenuto pubblicato, insulti al brand/azienda/protagonisti dei social post;
  • Professionisti: Community Manager, Social Media Strategist e Responsabile Area;
  • Azioni: Risposta cortese alle critiche, cancellazione dei post offensivi che non osservano i principi di rispetto della persona condivisi nella netiquette,ossia il complesso delle regole di comportamento volte a favorire il rispetto tra gli utenti.
  • Priorità MEDIUM
  • Problematiche: Lamentele sui prodotti/servizi, riferimenti a casi di cronaca;
  • Professionisti: Community Manager, Social Media Strategist, Responsabili Area e Ufficio Stampa;
  • Azioni: Richiesta di supporto ai responsabili preposti, confronto con ufficio stampa su risposte relative a fatti di cronaca (posizione ufficiale), risposta cortese alle critiche fornendo i riferimenti necessari per ottenere maggiori informazioni su quanto richiesto.
  • Priorità HIGH
  • Problematiche: Attacco diretto al management
  • Professionisti: Community Manager, Social Media Strategist, Responsabili Area, Ufficio Stampa e soggetti coinvolti (o loro referenti);
  • Azioni: Comunicazione immediata all’Ufficio Stampa, condivisione delle risposte ufficiali con Ufficio Stampa medesimo ed eventuale risposta alle critiche.

Liquid - La gestione dei Social Media in azienda - Alessandro Santambrogio

La prevenzione della crisi con una corretta gestione dei social media

Con una strategia di crisis management è possibile non solo prevenire le crisi, ma anche cogliere delle occasioni per trasformarle in opportunità di crescita per il brand. Sintetizziamo alcune regole del Community Management:

  • creare un dialogo con il pubblico puntando ad una fidelizzazione della follower base;
  • armonizzare il tone of voice del brand sui diversi canali, non ignorare le critiche e rispondere alle richieste degli utenti (commenti ai post del brand, menzioni dirette e messaggi privati);
  • eliminare solo i commenti ritenuti lesivi dell’immagine aziendale e offensivi del rispetto della persona (insulti razziali, istigazione all’odio e alla violenza, propaganda politica);
  • eliminare i contenuti ritenuti spam con link promozionali (nel caso in cui sia stato abilitato il divieto di pubblicazione di post agli utenti).

 

La gestione dei social media non si esaurisce con la pubblicazione dei contenuti; essa s’inquadra in un contesto più ampio che vede al centro il monitoraggio e l’ascolto delle conversazioni.

Siamo a disposizione per supporto e consulenza sull’impostazione della vostra Social Media Policy aziendale. Contattateci https://comoco.it/contattaci/

LinkedIn: come gestire la pagina aziendale in sinergia con i profili personali

LinkedIn: come gestire la pagina aziendale in sinergia con i profili personali

LinkedIn serve solo per trovare lavoro”, “Il profilo è il formato digitale del mio cv” oppure “A cosa mi serve se non cerco lavoro?” Sfatiamo insieme questi luoghi comuni: LinkedIn è nata come piattaforma per la ricerca di nuova occupazione, ma con il tempo si è trasformato anche in un canale di marketing e generazione di prospect per professionisti e aziende.

 

Creare un profilo LinkedIn e una pagina aziendale da soli non bastano ma sono invece necessari alcuni accorgimenti per aumentarne l’efficacia:

  • ottimizzare la pagina per i motori di ricerca identificando le parole per le quali vorrai che la tua azienda venga classificata prestando attenzione alla sua descrizione;
  • creare un piano editoriale pubblicando con costanza contenuti specifici che possano interessare il tuo pubblico e aumentino il ranking della pagina;
  • realizzare una landing page affinché i prospect possano “atterrare“ su una pagina per ulteriori approfondimenti.

 

Una buona strategia aziendale deve includere i profili dei collaboratori

Gli utenti privilegiano l’interazione con le persone rispetto a quella con i brand su LinkedIn perché non è consentito ricevere e inviare messaggi alle pagine aziendali e quindi decidono di interfacciarsi direttamente con i profili che rappresentano l’azienda.

 

I collaboratori dovrebbero impegnarsi a utilizzare il proprio profilo per promuovere l’azienda:

  • condividendo gli aggiornamenti della pagina aziendale e amplificando così la visibilità dei post;
  • creando contenuti di valore che promuovano l’azienda;
  • coltivando nel tempo la cerchia di collegamenti.

 

L’importanza di definire la tua strategia su LinkedIn 

Per creare i presupposti per una futura opportunità di business l’azienda deve:

  1. identificare obiettivi da raggiungere. Es: acquisire ogni mese almeno 2 nuovi clienti tramite LinkedIn che effettuano un primo ordine di almeno 2500€+IVA;
  2. definire l’identikit del prospect nella vita reale. Es: se il potenziale cliente è il responsabile Acquisti sarà opportuno ricercare anche termini in lingua inglese come Purchasing Manager o Buyer e per sigle/acronimi come Chief Financial Officer (CFO);
  3. avere una proposta unica di valore da offrire ai clienti utilizzando uno specifico linguaggio;
  4. pianificare le attività da svolgere e i contenuti da pubblicare che risolvano dei problemi comuni alla tua buyer persona;
  5. sponsorizzare i contenuti della pagina per allargare il pubblico di potenziali clienti ai quali mostrarli dedicando un apposito budget;
  6. verificare che le azioni compiute producano risultati concreti come il numero di visitatori che accedono al sito internet della tua azienda e/o blog personale provenendo da LinkedIn oltre alle statistiche offerte da LinkedIn per l’analisi del/la:
  • profilo personale (chi ha visitato il tuo profilo? visualizzazioni del post, comparse nei motori di ricerca etc.);
  • pagina aziendale (visitatori unici, nuovi follower, visualizzazioni del post, clic sul pulsante personalizzato).

 

Vantaggi dell’attivazione di Sales Navigator

Con Sales Navigator, lo strumento migliore per fare Lead generation su LinkedIn, si possono:

  • conoscere tutti i profili che hanno visualizzato il tuo profilo negli ultimi 90 giorni (la versione free solo negli ultimi 10);
  • utilizzare InMail per inviare un messaggio a una persona al di fuori del tuo network;
  • salvare le ricerche effettuate che si aggiorneranno automaticamente quando ci saranno nuovi profili corrispondenti ai requisiti richiesti;
  • utilizzare un gran numero di filtri per selezionare i prospect che ci interessa raggiungere (anche collegamenti di 3° grado). 

Se vuoi parlarci del tuo progetto sulla piattaforma delle relazioni “human to human” e ricevere la nostra consulenza, non esitare a contattarci qui https://comoco.it/contattaci/

 

Le ultime novità di Facebook per il 2021

Le ultime novità di Facebook per il 2021

La pandemia che ha colpito il mondo nell’ultimo anno ha limitato notevolmente le interazioni sociali reali, segnando un’impennata di successo per le interazioni sociali digitali.

Il colosso Facebook ne è un esempio. Il suo team ha comunicato come nel 2020 gli utenti attivi a base mensile sono arrivati ai 2,47 miliardi, ben il 12% in più rispetto al 2019. Questo ha segnato un conseguente enorme incremento economico per il Social Network che, nel suo terzo trimestre del 2020, ha reso pubblico il suo bilancio con un fatturato di 21,5 miliardi di cui 7,8 miliardi di utile netto.

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Facebook ha inoltre importanti novità in serbo per i primi mesi del 2021, vediamole insieme:

  • SCOMPARIRÀ IL TASTO ‘MI PIACE’ DALLE PAGINE: È da poco arrivato l’annuncio ufficiale che presto il tasto ‘mi piace’ sulle pagine scomparirà per sempre. Verrà sostituito con il tasto ‘segui’ introducendo finalmente anche su Facebook l’idea di Follower. Questo aiuterà molto i personaggi pubblici e gli influencer a capire in modo chiaro qual è la propria fan base.

 

  • FACEBOOK CONTRO LA DISINFORMAZIONE: Dopo lo scandalo Cambridge Analytica del 2018, che ha fatto perdere credibilità a Facebook davanti a miliardi di utenti, il social ha deciso di ristabilire un rapporto di fiducia diventando un paladino contro la disinformazione. Al momento si sta impegnando ad eliminare tutte le fake news sui vaccini e su covid-19. Le uniche informazioni a cui è permesso circolare sono quelle in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con altre organizzazioni sanitarie riconosciute. Facebook, inoltre, sta portando avanti una campagna in cui donerà a organizzazioni e istituzioni umanitarie 120 milioni di dollari utilizzabili in Facebook Ads per diffondere notizie reali e veritiere. 

 

  • FACEBOOK NEWS: Ecco approdare la nuova sezione ‘Facebook News’ che darà agli utenti notizie giornalistiche fresche ogni giorno. Lanciata in USA nel 2020 e nel Regno Unito nel gennaio 2021 sarà presto disponibile in tutta Europa. L’utente potrà anche selezionare le news che saranno veicolate dopo che avrà espresso la propria preferenza sulle categorie di interesse (es. cronaca, sport, tecnologia ecc…). Gli accordi che Facebook ha siglato con le case editrici inglesi per questo servizio ammontano a decine di milioni di sterline. Anche il test fatto negli Stati Uniti è stato un successo e prima del lancio definitivo Facebook si aspetta di siglare molti altri accordi con ulteriori testate giornalistiche.

 

  • I FACEBOOK SHOP: Nati alla fine del 2020 stanno cavalcando l’onda dell’e-commerce causata dalla pandemia. Facebook, in collaborazione con Shopify, darà la possibilità di aprire un vero e proprio shop online. Si potrà scegliere il layout che più si preferisce con i colori che rappresentano il brand e caricare il catalogo. I clienti potranno acquistare direttamente dalla pagina grazie all’appoggio della piattaforma Shopify. Se si possiede anche un profilo Instagram sarà possibile collegare l’ Instagram Shop con il Facebook shop e gestire insieme le vendite di entrambi. 

 

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Boom di e-commerce in Italia: il settore con la maggiore crescita è quello del Food & Beverage

Boom di e-commerce in Italia: il settore con la maggiore crescita è quello del Food & Beverage

Nell’ultimo anno, complici le restrizioni dovute alla pandemia, le vendite al dettaglio solo calate sensibilmente. È stato però l’e-commerce a beneficiarne con una crescita del 50,2% rispetto all’anno precedente. Una crescita che in circostanze normali, in un paese non anglofono, si sarebbe verificata in 10 anni secondo il magazine di attualità ‘Panorama’.

In Italia c’è sempre stata diffidenza rispetto all’utilizzo del web per l’acquisto di prodotti, ma il distanziamento sociale, la comodità e la convenienza sono state le parole chiave per portare online 8 italiani su 10.

Secondo una ricerca di mercato finanziata da ‘Idealo’, nel 2020 gli acquisti online in Italia sono stati effettuati per il 61,7% da uomini e per il 38.3% da donne. Le fasce di età più coinvolte sono quelle che vanno dai 35 ai 44 e dai 25 ai 34. Tra le categorie più ricercate troviamo: elettronica per il 74.9%, prodotti di cosmetica e profumi per il 46.9% e giocattoli per il 45.1%.

A registrare però la crescita maggiore rispetto agli anni precedenti è stato il settore del Food & Beverage che solo nei mesi di marzo e aprile di lockdown ha avuto un’impennata del 130% e nel 2020 ha prodotto complessivamente un giro d’affari di ben 716 milioni di euro. Quello che le persone volevano era ricreare un piccolo pezzo di normalità in una situazione del tutto al di fuori del comune. La pizza della domenica consegnata a casa, una cena portata a domicilio dal ristorante per trascorrere una serata con gli amici seppur davanti alla webcam: tutto ciò dava un senso di continuità e sicurezza in un periodo di forte incertezza.

Ciò è stato possibile anche perché la pandemia, chiudendo i canali di vendita tradizionali, ha spinto i negozi di alimentari e i ristoranti a investire sul digitale e creare degli e-commerce in modo da garantire il contatto con l’esterno.

Nel 2019, infatti, analizzando un campione di 125 tra i più noti produttori e brand nel campo food, è emerso che solamente il 30% possedeva un e-commerce in cui il cliente poteva acquistare direttamente. Gli altri, pari al 68%, avevano solo un sito internet vetrina per mostrare i prodotti che poi il cliente avrebbe potuto acquistare nei punti vendita fisici mentre il restante 2% aveva un sito vetrina che portava a un marketplace per l’acquisto.

La previsione è che questa crescita continuerà anche ritornati ad una situazione di normalità e che nel 2024 il settore arriverà a superare il miliardo di dollari di indotto.

ComoComunica è specializzata nella messa a punto di strategie digitali, tenendo conto del modello di business di ogni azienda: vendita tramite catalogo o nei punti vendita, abbonamenti mensili o marketplace specializzati.

Partendo da un’analisi del mercato di riferimento e dall’individuazione dei clienti target sul sito e-commerce, si procede con la proposta e svolgimento delle possibili seguenti attività:

  • creazione di un’efficace strategia di web marketing definendo obiettivi misurabili come Conversion Rate, Customer Lifetime Value, Costo di Acquisizione Cliente, Customer Retention Rate, Average Order Value e Product Rate Return;
  • ottimizzazione del sito dal punto di vista tecnico come la velocità e la scrittura di contenuti SEO oriented (non solo l’home page, ma anche il motore di ricerca interno, le pagine di prodotto e il processo di checkout e di post vendita);
  • impostazione di un piano di advertising (campagne Google Ads e social media);
  • attuazione di politiche di remarketing.

ComoComunica può mettere il suo know how e l’esperienza maturata in oltre 10 anni di attività al servizio di ogni realtà che desideri stare al passo con l’innovazione digitale.
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Accelerazione nella rivoluzione digitale: verso il 2021

Accelerazione nella rivoluzione digitale: verso il 2021

Le sfide più grandi portano sempre delle grandi evoluzioni e non c’è niente da fare: nel 2020 il mondo digitale ha notevolmente preso piede accelerando la sua avanzata sia nella fruizione di sistemi telematici di e-commerce, di telemedicina, di istruzione online e altro ancora. Le difficoltà di questo periodo hanno incrementato soprattutto l’influenza dei social network sulla nostra quotidianità. Non c’è da sorprendersi se il tema della digitalizzazione è diventato prioritario. Per le imprese non è più un optional ma una questione strategica, infatti, dati alla mano direttamente dall’Osservatorio E-Commerce, gli acquisti online crescono per l’informatica fino a un +20%, per l’abbigliamento fino a un +22%, per l’editoria si arriva fino al +18%, per i prodotti Beauty e Pharma +37%. Un balzo in avanti per il settore Food e Grocery che per far fronte alla situazione supera addirittura del 70% gli acquisti online del 2019.

Secondo Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio, gli acquisti online del 2020 in Italia valgono 30,6 miliardi di euro. Una notizia che dimostra come in ogni settore le piccole imprese possano sfruttare nuovi canali per intercettare quei clienti che non sono più per le strade. Inoltre, il vantaggio decisivo dell’e-commerce è quello di muoversi sulla rete digitale evitando ogni tipo di barriera geografica: essere presenti sul world wide web significa che chiunque può trovarci online, in ogni parte del mondo e con ricadute positive per il fatturato. Gli strumenti a disposizione permettono poi di migliorare la propria presenza raggiungendo i consumatori più affini al target e sui canali più adatti alla vendita.

Tra questi, Facebook qualche settimana fa ha rilasciato gli utili del terzo trimestre dimostrando di aver battuto le previsioni degli analisti: si attendevano un ricavo di $19,75B ma si è arrivati a ben $21,47B.

Inutile sottolineare come il periodo sia favorevole e il gigante dei social network si sposta sempre più verso tecnologie di supporto per gli imprenditori che decidano di investire sulla piattaforma.
Le opportunità offerte dal mondo digital sono qui, i tempi sono maturi, l’occasione di iniziare a scoprire mercato in continuo cambiamento. ComoComunica può mettere il suo know how e l’esperienza pregressa del suo team per studiare la migliore strategia di marketing.

Chiamaci, scrivici, richiedi un appuntamento o un preventivo: siamo qui per te!